Kink: Nella sessualità umana il termine inglese kink descrive una gamma di pratiche sessuali non convenzionali, che spesso hanno affinità col BDSM, usate come mezzo per rafforzare l’intimità all’interno di un rapporto di coppia (wikipedia)
Ad ognuno il proprio.
Essere una bambola, bella, perfetta in ogni suo dettaglio.
Ferma, subordinata alla volontà del suo proprietario.
Le bambole, si sa, non sono solo un giocattolo per bambini. Sono oggetti in plastica con i quali ci si intrattiene finché non ci si stanca, e poi le si ripone; e lì rimangono. Sdoganate le real doll e le bambole gonfiabili delle barzellette, c’è una pratica rientrante nel concetto di BDSM in cui il soggetto passivo assume le pose e le sembianze di una bambola in base al piacere del soggetto attivo. Il sesso in modalità inerme, come se fosse svenuto. La staticità di una bambola che assume una posa tra le mani del padrone che non muta finché non lo decide quest’ultimo. La dollification è questo, il processo di evoluzione/trasformazione, sia mentalmente che fisico, in uno stato di bambola.
Ma andiamo con ordine.
Un gioco di ruolo, quasi infantile verrebbe da dire, in cui in base all’ accordo tra bambola (doll) e proprietario (owner) l’uno (l’una) interpreta una bambola a grandezza naturale, vestita e truccata nei minimi dettagli e il padrone può farle cambiare posizione, giocarci sessualmente o quant’altro. Gli accessori maggiormente usati sono: tacchi a spillo, corsetti in latex, autoreggenti, ma spesso la bambola è abbigliata in modo innocente con vestititi classici e scarpe infantili.
Esiste un mondo online in cui le bambole interagiscono, si confrontano con persone simili a loro, sui vestiti da indossare, su come allenarsi ad essere una perfect doll, come ridurre il respiro al minimo, tenere le palpebre immobili e non scoppiare a ridere.
Il gioco è aperto a tutti, anche gli uomini amano essere delle doll per compiacere il/la partner. Per essere realistici spesso si usano delle protesi al silicone o tute in lattice in cui ci si infila ottenendo un appiattimento della zona pubica. A volte vengono usate anche delle protesi per gli occhi per ottenere uno sguardo vitreo.
Ma cosa spinge una persona ad interpretare una doll? Sicuramente il desiderio di assoggettarsi ad un partner, il voler essere una bambola inanimata per compiacere se stessi, l’abbandonarsi a qualcuno.
Come in tutti i giochi s/m il fine non è denigrare la doll (a meno che non sia voluto e precedentemente pattuito) ma solo interpretare dei ruoli prestabiliti da entrambi (con tanto di parola di sicurezza per porre fine al gioco immediatamente) in perfetta armonia ed eguaglianza tra le parti interessate.