La lunghissima epopea architettata da Mauro Boselli che si è dipanata a partire dall’albo numero 732 di Tex Alla ricerca delle navi perdute ha avuto uno sviluppo lungo ben 4 albi e 440 tavole tutte disegnate da Giovanni Bruzzo ed ambientate nei gelidi scenari artici nel Nord America, ed è giunta a conclusione con l’albo numero 735 I dannati dell’artico.
Breve riassunto: tra i ghiacci del Canada e territori innevati Tex e i suoi pards insieme a Jim Brandon sono sulle tracce della spedizione britannica inviata in cerca delle navi Erebus e Terror, mai rientrate dopo la loro missione esplorativa di 40 prima alla ricerca di una rotta per il Passaggio a Nord-Ovest. Tutto viene reso più arduo dall’inospitalità climatica che a simili latitudini mette chiunque a dura prova, ma anche da una terribile tribù di cannibali, i Mahaha, che gli altri indiani che fiancheggiano Tex così come i Métis assoldati dalla spedizione considerano malefici demoni e spiriti dei ghiacci. Si aggiunga la figura di Tornuak, Inuit animato da incrollabile orgoglio ed inesauribile spirito di vendetta, ed insieme a tutti gli altri comprimari il quadro di una eccezionale storia corale sceneggiata con maestria e senso del ritmo è completo.
Questo ultimo albo è una summa di avventura, mistero ed azione che fa da degna conclusione e conferma di aver avuto tra le mani un corposo romanzo a fumetti denso di temi, personaggi, emozioni e persino riferimenti storici.
Boselli ha sciorinato tutta la sua inventiva e padronanza degli scenari per comporre un’ottima e solida storia forse non “innovativa” ma strutturata secondo i rassicuranti canoni e tempi del racconto che gli sono propri, dettati anche da dialoghi più agili del consueto.
Il vecchio adagio secondo il quale non è tanto importante “cosa” accade in un racconto ma “come” è perfettamente adattabile a questa parabola narrativa nella quale tutti hanno il loro spazio a partire come ovvio da Tex: se nel terzo episodio il Ranger era apparso in alcuni frangenti quasi disorientato o incerto, qui riprende ad essere l’ineffabile punto di riferimento. Non certo un deus ex machina, in quanto le sue azioni non sono inaspettate, ma ne fanno una guida per tutti coloro che lo affiancano grazie al suo intuito ed all’intraprendenza. Ampi sprazzi di azione sono riservati anche a Tiger Jack ed al giovane Kit, mentre Kit Carson è l’unico dei pards a risultare nel complesso più defilato e sottotono, salvo che nel pirotecnico finale.
Proprio a riguardo dell’epilogo, composto da epico controfinale e gran sorpresa conclusiva sui quali nulla può essere svelato, tengo però a sottolineare che il colpo di coda è un’autentica sferzata da maestro!
La genesi di questa storia, come ho già avuto modo di accennare nella mia recensione del precedente albo La campana nella nebbia, è stata accidentata ed è durata anni anche a causa di modifiche in corsa dovute al reale ritrovamento del relitto naufragato della Terror, avvenuto nel 2016. Ciò ha fatto sì che i disegni di Giovanni Bruzzo, mantenendo un senso di essenziale pulizia e concretezza, mostrino comunque l’evoluzione del tratto dell’artista che giunge a compimento. Tutti gli scenari da lui dipinti sono credibili, realistici e coinvolgenti, e lasciano la speranza di rivederlo quanto prima alle prese con Tex: l’ultima sua incursione sulla serie regolare risaliva addirittura al 2014.
Anche Claudio Villa ha speso moltissimo della sua vena artistica nella realizzazione delle 4 copertine, ma con un processo evolutivo ed in crescendo che lo ha condotto dal realismo estremo a dipinti più suggestivi ed evocativi fino a questo ultimo tassello, emblema della desolazione e del senso di smarrimento dei protagonisti tra ghiacci, bufere di neve e ostili avversari in agguato nella nebbia.
Uscita: 08/01/2021
Formato: 16×21 cm, b/n
Pagine: 112
Soggetto: Mauro Boselli
Sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Giovanni Bruzzo
Copertina: Claudio Villa