8 dicembre 1980 ore 22.50 John Lennon muore ucciso da quattro colpi di pistola esplosi dalla mano di un assassino folle, Mark David Chapman di appena 25 anni dinanzi alla sua casa a Manhattan.
Rientrava con Yoko Ono dalla sua sala di incisione e veniva sorpreso da una morte brutale e improvvisa alla vigilia dei suoi quarant’anni che aveva compiuto non appena due mesi prima.
Il suo assassino era, per ironia della sorte, una guardia di sicurezza alle Haway e un suo fan accanito e ossessionato dai Beatles e da John in particolare, con gravi disturbi psichici che lo determinarono a compiere consapevolmente il gesto insano per il quale alcuni testimoni dichiararono addirittura la sua posizione di tiro, inginocchiato a tre metri da John per non sbagliare la mira.
Dei 5 colpi esplosi solo uno non colpì il Beatle e dei 4 che trafissero il suo corpo, uno trancio’ l’aorta provocandone repentinamente la morte per la gravosa perdita di sangue.
Dopo aver ucciso il re della musica, liberato dall’arma, si sedette ad aspettare calmo la polizia e nel mentre leggeva il Giovane Holden di Salinger.
Fu arrestato senza opporre resistenza.
Interpellato su quanto aveva appena commesso, dichiarava “Yes, I just shot John Lennon” ovvero “si, ho appena ucciso John Lennon”.
Condannato per omicidio volontario ad una pena dai 20 anni all’ergastolo, pur avendo assolto la pena minima, non ha mai ottenuto la scarcerazione né la libertà vigilata chiesta e negata per ben 11 volte.
La morte di John Lennon é una morte che ancora oggi lascia senza parole, turbati per un’assenza che pesa e per il rammarico di aver perso un genio e il dono delle sue canzoni.
Nessun funerale per John: questa la decisione di Yoko Ono e Sean che all’epoca aveva appena 5 anni, solo una richiesta particolare di dedicare 10 minuti di preghiera per chi aveva sempre donato i propri pensieri e le proprie preghiere alla razza umana.
E così il mondo intero partecipò il 14 dicembre 1980 massivamente ad un momento di silenziosa preghiera; le radio si silenziarono e Liverpool e Central Park furono riempite di miriadi di fan addolorati e uniti nella commemorazione.
Alcuni, addirittura, si suicidarono per non accettare il dolore della perdita, disperati fino al punto di compiere il gesto estremo.
John Lennon, musicista, cantautore, pacifista, regista, artista eclettico, eccentrico ed originale, una genialità come poche che si é contraddistinto fin dalla sua adolescenza per il suo spirito poetico e creativo.
Lui raccontava di quando da bambino ad un tema su cosa volesse fare da grande rispose “essere felice” e la maestra lo accusò di non aver capito l’oggetto del tema e lui rispose che era lei che non aveva capito nulla della vita, dimostrando di avere le idee chiare fin da piccolo su cosa volesse diventare e rappresentare da grande.
Senza dimenticare la sua rabbia per la zia Mimi che aveva gettato via tutte le sue poesie e lui ancora pieno di risentimento e di livore ricordava l’episodio per chi non aveva capito e apprezzato il suo genio.
La sua personalità così immensa e indefinibile é tutta nelle canzoni dei Beatles che scritte spesso a più mani con Paul Mc Cartney hanno rivoluzionato il mondo non solo della musica che ancora ora si disseta alla sua inesauribile fonte di creatività ed emozioni, ma di una generazione con un’onda travolgente che ha reso la musica parte di tutto e tutti, un sodalizio fortissimo tra cantare e vivere.
Di qui la sua grande forza di pacifista attivo al suono di “give peace a chance” che ci ha messo la faccia e il corpo e che ha dedicato musica e testi alle sue battaglie “no war”.
Il suo killer non si dava pace quando era in vita perché Lennon era tutto e lui era un nulla e l’unico modo per restare eterno e divenire tutto era eliminarlo e ucciderlo, proibendo al mondo di godere ancora e ancora dell’immensita’ e della estrema umanità di un uomo unico.
Con un rifugio sicuri per tutti noi, suoi fan allora e tuttora, alla scoperta della sua vena artistica al servizio dei Beatles e della sua unicità espressiva da solista, nonostante non ci sia più, addolorati per non poter assistere ad un suo concerto e sentire la sua voce dal vivo, di poter mettere su un bel vinile e abbandonarci in estasi e in lacrime nelle note della sua divina e fatalistica Imagine.
It isn’t hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people living life in peace, you
But I’m not the only one
I hope some day you’ll join us
And the world will be as one