Ci sono strade che con la loro storia sembrano avere una vocazione. Oggi parliamo dell’antichissima Via Chiatamone.Il termine Chiatamone deriva da “Platamon” che indicava una rupe scoscesa di grotte, così si presentava l’aspetto fino al 1565, ma poiché questi anfratti erano ritrovi di orge scandalose, furono chiuse. Ancora il Chitamone fa parlare di se in epoca Vicereale, essendo un posto boscoso e appartato, le coppie lo trovavano ideale per appartarsi e amoreggiare.
Il Viceré fu costretto ad apporvi una lapide che vietava apertamente i comportamenti amorosi, ma le coppie ignoravano il divieto tant’è che il giornalista Roberto Minervini sosteneva che :“fino agli inizi dell’Ottocento, l’Amore, sorridendo dell’avvertimento, continuava impavido a sostare all’ombra degli alberi centenari”. Sempre in tema di amore, nei primi anni trenta del novecento in questa strada divenne famosa una singolare figura femminile. Si trattava della prima “cocchiera” donna, famosa soprattutto per il suo bell’aspetto. La signora decise di assegnare il suo nome alla più bella cavalla bianca della scuderia utilizzata per il traporto…ma in questo caso cosa c’entra l’amore? La cavalla era usata in caso di trasporto degli sposi. Ulteriori notizie le abbiamo negli anni cinquanta in cui l’attività “commerciale” più fiorente risultava essere una nota casa di appuntamenti. Se non è una vocazione questa….