Non sono trascorsi molti giorni da quella notizia tremanda, proveniente da Caivano, che ha sconvolto l’opinione pubblica in tutto il Paese. Ci stiamo riferendo, chiaramente, al caso dell’uomo che ha causato, intenzionalmente, l’incidente nel quale ha perso la vita la sorella Maria Paola, di soli 18 anni, la quale si trovava a bordo di una moto con il fidanzato, Ciro. La colpa di Maria Paola è stata, agli occhi del fratello, come sappiamo, quella di amare un ragazzo transessuale, ed è per questo motivo che il trentenne ha speronato, fino a farlo schiantare, il mezzo sul quale i due innamorati si stavano spostando. Le dinamiche dell’accaduto ormai sono note a tutti e, di certo, desta rabbia e sconcerto appurare che a tutt’oggi ci siano persone incapaci di rispettare, comprendere e accettare le diversità e le libertà altrui, tanto da arrivare a compiere gesti così brutali.
Ancora presi nell’onda di indignazione per questo fatto tanto terribile, nel fine settimana appena trascorso, purtroppo, a Piazza Bellini, nel cuore del centro e della movida partenopea, si è registrato un altro episodio di violenza dove non è mancata una forte connotazione omofoba. Infatti, come abbiamo potuto avere modo di apprendere sui social media, una decina di uomini hanno prima accerchiato e poi picchiato due giovani a causa di un diverbio avvenuto tra il capobranco del gruppo e uno dei due malcapitati, ovvero un ragazzo gay di 23 anni, Giammy Vitagliano. Lo studente ha riportato la vicenda sulle sue pagine Instagram e Facebook – con tanto di foto del suo volto sanguinante -, raccontando i futili motivi che hanno scatenato l’aggressione e sottolineando come gli aggressori l’abbiano più volte insultato con epiteti volgari e ingiuriosi legati al suo orientamento sessuale. I fatti sono stati resi noti e pubblicati anche da Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center e responsabile della Gay Help Line.
Insomma, per l’ennesima volta, la cronaca ci restituisce la necessità di un intervento forte per arginare i fenomeni di intolleranza. La giunta regionale campana, lo scorso mese, ha approvato una legge contro le discriminazioni omotransfobiche la quale segna un primo importante passo in avanti, ma si aspettano risposte efficaci anche sul piano nazionale.
Al di là di ciò, vi è da aggiungere, al tempo stesso, che, specie di sera, non è raro imbattersi per le vie della città in individui – per lo più giovani ma non solo -, che assumono atteggiamenti prevaricatori e offensivi verso coloro i quali vorrebbero soltanto poter stare in giro e divertirsi senza noie e scocciature. Stiamo assistendo a decadimento valoriale e culturale – addirittura cavalcato da una certa politica -, che come è evidente, non può che generare abrutimento e sopraffazione che possono giungere fino ai massimi livelli, diventando fonte di reale pericolo. Ovviamente, è un discorso che non riguarda solo Napoli; basti pensare, ad esempio, all’uccisione del povero Willy a Colleferro da parte di quattro trogloditi pieni di muscoli ma senza cervello.
Tuttavia, non possiamo permetterci di soccombere o di avere paura, piuttosto, facciamo capire a questi incivili che quelli fuori luogo sono loro e, dunque, sarebbe meglio se stessero lontani dai nostri luoghi, dai nostri spazi e dalle nostre vite che non possono essere insozzate dalle loro inutili presenze.