Abbiamo sentito ormai tutti parlate del “granchio blu”, ma lo conosciamo realmente?
Il Callinectes sapidus, conosciuto come granchio reale blu è un crostaceo della famiglia dei portunidi.
Nonostante sia autoctona del versante atlantico dell’America ormai si è diffuso in tutto il mondo.
“Normalmente” vivrebbe lungo le coste, ma la sua adattabilità lo rendono tollerante anche ad acque meno “sapide” come i fiumi.
Questo crostaceo è stato diffuso per sbaglio a causa dell’acqua incamerata per lo zavorra mento delle navi, ed ha viaggiato come “clandestino” per poi popolare anche le nostre sponde.
Ha iniziato a diffondersi in Italia già all’inizio degli anni 50.
Si tratta di granchi possono anche superare i 20 cm di larghezza.
Nonostante venga identificato come “granchio blu”, il corpo, nella parte superiore è di colore verdastro; solo la parte centrale è blu ed azzurra.
È molto prolifico proprio perché preda molto ambita da anguille, numerosi altri pesci, e persino squali.
Nonostante il nostro clima mediterraneo non sia nella sua natura, questo “invasore” si è adattato bene riproducendosi a dismisura, inoltre ha sviluppato una particolare abilità per introdursi in altri allevamenti ittici “raziando” e nel rompere le reti con le chele.
In Italia, vista l’entità della problematica, i migliori chef si stanno attivando per utilizzarlo nelle ricette di numerosi piatti, a scapito del povero, inconsapevole, ospite.