Nonostante l’italianissimo nome, questa razza, secondo gli storici e gli zoologi sarebbe originata in oriente, infatti l’origine si può rintracciare in antichi testi che lo ritenevano popolarissimo nella corte imperiale della Dinastia Song.
La diffusione del carlino in Europa è merito dei cavalieri di Gengis Khan nel ‘500 che li consegnavano come “doni preziosi”.
La “colonizzazione” in tutto il mondo sarebbe stata poi a macchia d’olio, divenendo uno “status symbol” che denotava casta e privilegio.
È stato riconosciuto dall’American Kennel Club nel 1885 come “cane toy”.
Il nome della razza in realtà varia in base al paese, ad esempio in Inghilterra è Pug, che deriverebbe dalla parola “pugno” per la conformazione del muso; invece in Francia ed in Italia il nome rispettivamente Carlin e Carlino è dovuto alla maschera di “arlecchino”, somigliante al suo muso che indossava l’attore Carlo Bertinazzi.
Si tratta di un “micro-molossoide”, “brachimorfo” (ossia brachicefalo e dal muso corto e prognato), nonostante l’aspetto tozzo e buffo, si tratta di cani estremamente agili ed attivi, ma a causa della respirazione difficoltosa dovuta al muso schiacciato può facilmente andare in affanno, pertanto bisogna mantenere un’alimentazione equilibrata monitorando spesso il peso, l’obesità è una condizione che peggiora, infatti, affaticando l’apparato circolatorio, il muscolo cardiaco e l’apparato respiratorio. Il forte caldo è un altro fattore di altissimo pericolo, in estate il movimento e l’attività vanno limitati.
In genere i maschi sono un pò più grandi delle femmine, ma entrambi possono presentare tutte le caratteristiche colorazioni dall’albicocca al nero.
È un cane molto apprezzato dalle persone di una certa età perché sviluppa quasi una dipendenza morbosa dal compagno di vita umano dal quale diviene inseparabile, ma ricordiamo che si tratta di un cagnolino estremamente delicato, non solo per la respirazione come già anticipato, ma anche per i delicati occhioni sporgenti, per le numerose pieghe cutanee e le orecchie soggette ad otiti, pertanto è utile sapere che necessità di costanti cure veterinarie che lo rendono sicuramente un cane “poco economico”!