Il cimitero di Santa Maria del Popolo (ma comunemente noto come cimitero delle 366 fosse o cimitero dei tredici) è un antico cimitero di Napoli. Varcando la soglia del “Cimitero delle 366 fosse è inevitabile percepire un fascino tutto particolare.
Qui il culto dei morti e soprattutto degli antenati ha assunto un significato particolare.
Prima dell’affermarsi del Cristianesimo i cadaveri venivano per lo più bruciati, poi con la religione Cattolica si passò alla sepoltura dei cadaveri.
. L’accesso al cimitero è garantito tramite una rampa raggiungibile da via Fontanelle al Trivio, una traversa di corso Malta.
Una fossa per ogni giorno
L’unicità di questo cimitero consiste nella particolarità del suo impianto, concepito in maniera tale da consentire l’inumazione ordinata dei morti secondo un criterio cronologico. Le 366 fosse, infatti, consentivano di gestire tutte le sepolture durante tutto l’anno, tenendo conto anche degli anni bisestili.
La procedura prevedeva che ogni giorno venisse aperta una fossa diversa, che a sera venisse poi richiusa e sigillata. La sequenza, che a regime prevedeva l’utilizzazione di tutte le fosse, era fissata secondo un criterio logico: si partiva il 1° di ogni anno dalla riga confinante col muro opposto all’ingresso, procedendo da sinistra a destra sino alla 19ª fossa e da destra a sinistra nella riga successiva e così alternando, fino ad esaurimento.
Fu solo nel 1877, grazie alla donazione da parte della moglie del Console Inglese a Napoli, dopo aver perso la figlia per il colera, che il Cimitero delle 366 Fosse fu fornito di un particolare strumento ad Argano, costituito da una struttura di sostegno a 4 piedi, e da una bara di ferro con fondo apribile, un pistone a molla posto sul fondo della Bara, permetteva l’apertura dello sportello una volta giunto su fondo in modo da far scendere dolcemente il corpo sulla massa di Corpi già in putrefazione.
Come tutti i cimiteri, anche questo potrebbe essere stato un luogo di rituali magici, negromantici e satanici sono infatti molte le leggende e i racconti a carattere sovrannaturale (apparizioni, voci notturne, spostamento di attrezzi e/o lapidi,) che aleggiano attorno a questo luogo.
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