Clemente Esposito, nato ad Airola (Bn), è napoletano da sempre. Già dalla tenerissima età di sette anni si divertiva a calarsi nei pozzi della campagna beneventana, diventando la dannazione dei contadini. Il padre per allontanarlo da quei pericoli decise di trasferirsi a Napoli, ma fece peggio perché una volta iniziate le superiori Clemente Esposito si iscrisse nel 1955 al Centro Speleologico Meridionale (C.S.M.) di cui oggi è il presidente. Si è sempre occupato dello studio del sottosuolo campano e particolarmente di quello di Napoli; come consulente del Comune, ha rilevato oltre settecento cavità,
, I racconti dell’ ingegnere speleologo, o Indiana Jones come lo ha soprannominato Stella Cervasio, ti rapiscono catapultandoti nel passato. In ventisei anni di lavoro ha visitato anfratti, grotte, tunnel sotto tutta la città di Napoli e dove al civico 140, di Piazza Cavour ha aperto il Museo del Sottosuolo:
Una mostra che documenta quasi trent’ anni di lavoro finalizzati al tentativo di recuperare le radici di Napoli. Quello che si vede nel museo, oltre le fotografie, ci racconta di avventure nelle viscere della terra, all’interno possiamo anche vedere la ricostruzione di un ipogeo di una tomba sotterranea.
Dopo anni di esperienze e migliaia di avventure, l’ingegner Esposito ha voluto mettere nero su bianco le sue conoscenze ne “IL SOTTOSUOLO DI NAPOLI “ edizioni Intra Moenia. dove possiamo leggere la storia di duemilaquattrocento anni degli acquedotti napoletani, che fino ad oggi mai nessuno aveva prodotto in grafici o indicato gli accessi.
Possiamo leggere di come si erano perse le tracce dei ricoveri antiaerei perché furono utilizzati come discariche delle macerie dei bombardamenti, o invasi da materiali di risulta di nuove costruzioni e di come sia riuscito a ritrovarli nonostante l’ostruzionismo di svariate persone.
«Oggi, a 78 anni ha ancora tanta voglia di fare ed ha tre sogni da realizzare
1) Trovare la mitica piscina degli Incurabili, che era un enorme cisterna in cui venivano gettati i cadaveri dell’ospedale;
2) Ritrovare il grande ricovero bellico di Porta San Gennaro;
3) Trovare la grande cavità situata sotto la basilica di San Domenico Maggiore.
Sentendolo parlare e vedendo tutto l’amore che ha per queste sue ricerche sono certa che solo lui potrà riuscire nell’impresa.