È indiscutibile che Francesco Mangiacapra, noto ai più per aver scritto un libro in cui racconta luci e ombre della vita da escort, sia diventato un influencer molto seguito della rete.
Certo, c’è chi lo ama e chi lo odia, chi ne apprezza l’indole disincantata, aggressiva e sulfurea e chi ne contesta i toni e i contenuti, ma è questo il destino di ogni influencer che si rispetti: fare opinione.
In questi giorni, Francesco Mangiacapra, invitato a parlare in diverse trasmissioni, tra cui Pomeriggio Cinque e La Zanzara, sta raccontando l’evoluzione delle indagini che, grazie alla sua denuncia, hanno smascherato le presunte truffe ordite da un parroco, Don Gianluca Morini, celebre come Don Euro, che per anni avrebbe utilizzato danaro dei fedeli per soddisfare piaceri personali e per ingannare giovani disoccupati soffocati dal precariato e dall’inflazione dei titoli di studio (sembra che il Don si facesse passare per un’influente personalità in grado di procurare lavoro in cambio di sesso).
Le indagini avviate dalle rivelazioni del gigolò napoletano, in parte raccontate nel libro “Il Numero Uno” edito da Iacobelli Editore, stanno facendo emergere una rete davvero inquietante di possibili connivenze e relazioni.
Ed è proprio durante una puntata di Pomeriggio Cinque, per la precisione quella di giovedì 28 settembre, che Barbara D’Urso, intervistando Mangiacapra, ha reso nota anche la presenza di altri due indagati, il vescovo di Massa e un ex sacerdote che, stando ad alcune indiscrezioni, avrebbe avuto una storia di circa nove anni con Don Euro, anche suo padre spirituale, e che potrebbe anche essere colluso con i reati per cui il Don dovrà rispondere in tribunale. A tal proposito, durante la trasmissione, Mangiacapra ha messo in evidenza come, conti alla mano, se la storia della relazione fosse vera, questa sarebbe iniziata quando l’ex sacerdote era ancora minorenne. In realtà, nell’intervista in esclusiva a Pomeriggio Cinque, l’ex sacerdote, pur ammettendo la relazione di nove anni con Gianluca Morini, ha negato fermamente di aver mai saputo delle attività presumibilmente illecite del Don. Su tutte queste circostanze, naturalmente, faranno luce le indagini.
Intanto, le attività illecite di cui dovrà rispondere in giudizio Don Euro, stando a quanto contestatogli dalla procura, non sono poche: minacce, appropriazione indebita, truffa, acquisto e cessione di droghe, sostituzione di persona, tentata estorsione, frode assicurativa e ricettazione. Oltre ad essere, secondo quanto raccontato in televisione da Mangiacapra, un uomo dai modi cattivi e prevaricatori. Ed è sempre Mangiacapra che ci raccontato, dagli studi di Pomeriggio Cinque che al ristorante trattava male i camerieri e offriva lavoro ai ragazzi dicendo che era uso cenare con Renzi e con gli Agnelli. Anche all’escort napoletano ha offerto un lavoro in Parlamento ma in cambio doveva essere gentile con lui. “Allora gli ho detto che lo avrei denunciato ai suoi superiori per aiutarlo – ha detto con decisione Mangiacapra – non si può prendere in giro i ragazzi, in un periodo di criisi come questo, come faceva lui”.
A questo quadro, già di per sé squallido, si aggiunge un particolare che desta ancora maggiore preoccupazione, infatti, stando a quanto raccontato da Francesco Mangiacapra, una volta scoperto chi si nascondeva dietro il presunto magistrato e presunto medico (pare che millantando competenze mediche prescrivesse anche farmaci!) che organizzava festini e sperperava danaro, l’escort napoletano si era rivolto allo stesso vescovo per denunciare le “scorribande” di Don Euro ma la sua denuncia era rimasta totalmente inascoltata.
A tal proposito, Francesco Mangiacapra ricorda anche che un fedele della comunità di Caniparola, comunità di cui il Don era parroco dopo esserlo stato ad Avenza, ha raccontato che circa un anno dopo il suo arrivo in parrocchia, per le strade della cittadina apparvero dei volantini con scritto “via il prete da Caniparola” e nessuno capiva chi fosse stato l’artefice di questo. In una domenica successiva, durante l’omelia, lo stesso Don Euro avrebbe detto ai suoi fedeli che il vescovo non lo avrebbe mai potuto mandarlo via, perché se andava via lui, cadeva il castello. Una dichiarazione, all’epoca incomprensibile e inappropriata che poi, alla luce degli ultimi avvenimenti e delle dichiarazioni di Mangiacapra, fa davvero pensare.
Insomma, chi segue Francesco Mangiacapra sui social potrà essere più o meno d’accordo con la sua nota immediatezza e con la sua irruenza, ma una cosa è indubbia, senza la pervicacia, la determinazione e il coraggio di esporsi di questo escort napoletano, non sarebbe emersa una storia davvero terribile di piccoli insopportabili soprusi e odiose prevaricazioni di un prelato dalla doppia vita.