Il 22 luglio il Governo ha approvato il Green Pass ovvero l’utilizzo obbligatorio della carta verde per scongiurare una crescita incontrollabile dei contagi.
Una misura preventiva e deterrente che sta spaccando la politica e il paese poiché inserisce una serie di limitazioni alla libertà personale vincolata per svolgere certe attività e regolare gli spostamenti necessariamente con la certificazione verde.
Molte sono le attività coperte da obbligo green pass, alcune già contenute e anticipate ma non del tutto attuate nel vecchio decreto di aprile.
Nello specifico, la certificazione verde diverrà necessaria per le seguenti forme di libertà:
• Spostamenti in entrata o uscita dai territori ricadenti in zona arancione o rossa, anche se quest’obbligo già previsto ad aprile non ha mai trovato finora applicazione;
• Permanenza nelle sale d’attesa di dipartimenti d’emergenza e accettazione e dei reparti di pronto soccorso da parte di accompagnatori di pazienti non affetti da Covid-19.
• Uscite temporanee alle persone ospitate presso strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, strutture residenziali socioassistenziali e altre strutture elencate nel vecchio decreto.
• Particolari eventi e spettacoli dal vivo anche se mancano ancora i parametri per i singoli eventi;
• Fiere, convegni e congressi;
• Competizioni sportive;
• Partecipazione a feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso, anche organizzate mediante servizi di catering e banqueting, già in vigore;
• Spostamenti in Europa e area Schengen (com’è noto, già nel vecchio decreto, è previsto il green pass “europeo”).
Il nuovo decreto ha aggiunto:
• Palestre, sport di squadra, piscine, centri benessere.
• Teatri, musei, cinema, mostre.
• Parchi tematici, parchi divertimento, centri termali.
• Sale gioco, sale scommesse, sale bingo.
• Concorsi pubblici
•ristoranti e bar al chiuso (ma non al bancone dove resterà possibile stare anche senza green pass)
• Centri culturali, sociali e ricreativi al chiuso, ad esclusione di centri educativi per l’infanzia.
Il decreto entra in vigore il 6 agosto e prevede l’obbligo di esibirlo per gli over 12 anni per potersi sedere ai tavoli di ristoranti, bar e tavole calde (al chiuso), ma non per un caffè al bancone, per andare allo stadio, in palestra, in piscina e per assistere agli spettacoli anche all’aperto.
Persiste la chiusura delle discoteche, mentre per i mezzi pubblici decisione è rimandata a fine agosto quando si prevede una stretta su tutti i tipi di trasporto, navale, aereo o sui binari per evitare comportamenti irresponsabili nell’imminenza del rientro dalle vacanze con rischi collegati ad un numero ingente di persone in movimento.
In particolare, questi obblighi validi soltanto per i maggiori di 12 anni comportano che avrà valore anche il green pass rilasciato dopo una sola dose di vaccino.
Non vige l’obbligo di presentare il green pass per i bambini e i ragazzi e per tutti coloro che sono esclusi dalla campagna vaccinale o esenti in seguito a un’idonea certificazione medica. Il green pass sarà controllato dai titolari e dai gestori dei locali e delle altre attività coinvolte nel decreto che risponderanno personalmente in caso di omessi controlli o fasulle verifiche.
Il Green Pass dovrà essere richiesto ed esibito sia in zona bianca che gialla, che arancione e rossa, laddove i servizi e le attività per cui è previsto siano consentiti e non proibiti.
Il Green pass resta valido per partecipare alle cerimonie, accedere alle strutture sanitarie assistenziali (RSA), spostarsi sul territorio nazionale tra regioni di colori diversi, ma soprattutto resta l’unico lasciapassare in atto per facilitare gli spostamenti tra gli Stati membri dell’Unione europea.
In particolare, per chi viaggia all’estero, recentemente è stato messo a punto un servizio online che riassume le regole per entrare nei singoli paesi dell’Unione europea.
Per viaggiare in Europa occorre una versione del Green pass valida nella Comunità Europea e che si ottiene, a differenza di quella italiana, solo dopo 15 giorni dalla seconda dose di vaccino anche se in alcuni casi è richiesta la compilazione di un modulo specifico dPLF.
A fronte della crescente diffusione di contagi da variante Delta in tutto il continente, molti Paesi stanno adottando ulteriori restrizioni che spesso rendono indispensabile avere il Green pass, come la Francia a cui il nostro paese si è ispirato dove il presidente Macron vuole rendere obbligatorio esibire il Green pass dapprima per accedere a cinema, teatri e musei, e da agosto anche per entrare nei bar, nei ristoranti, nei centri commerciali, nonché sui mezzi pubblici su tutto il territorio nazionale francese.
Cosa sono i green pass?
I Green pass sono i documenti che permettono di spostarsi in tutta Italia (tra regioni di diverso colore), tra i paesi dell’Unione europea, e ora anche per entrare nei locali previsti dal nuovo decreto; consentono, inoltre, ai turisti stranieri di visitare l’Italia e di spostarsi da un paese all’altro evitando la quarantena.
Ma non solo, sono infatti utili anche per chi deve fare visita a un parente ricoverato in una Rsa o per partecipare alle cerimonie.
Si tratta di certificazioni che vengono rilasciate in ambito regionale, valide sul territorio nazionale e negli Stati membri dell’Unione europea.
Il documento contiene un QR code per verificarne digitalmente l’autenticità e la validità, da scaricare e ottenere solo tramite i canali istituzionali facendo attenzione alle eventuali certificazioni farlocche che alcuni furbetti stanno provando in malo modo a generare.
Le “certificazioni verdi” possono attestare una di queste tre condizioni:
1) Vaccinazione anti-SARS-CoV-2, al termine del prescritto ciclo. Il pass ha una validità di nove mesi ed è rilasciato in formato cartaceo o digitale, su richiesta dell’interessato, dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione contro il Covid. È possibile ottenere il Green pass anche con una sola dose di vaccino: in questo caso il lasciapassare è valido dal 15esimo giorno dalla prima e fino alla seconda somministrazione. La certificazione sarà disponibile anche nel fascicolo sanitario elettronico del paziente.
2) Guarigione e termine dell’isolamento in seguito all’infezione. La certificazione ha una validità di sei mesi ed è rilasciata, su richiesta dell’interessato, in formato cartaceo o digitale, dalla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero del paziente affetto da Covid-19, ovvero, per i pazienti non ricoverati, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, ed è resa disponibile nel fascicolo sanitario elettronico dell’interessato. La certificazione cessa di avere validità qualora, nel periodo di vigenza semestrale, il cittadino sia positivo al SARS-CoV-19.
3) Esecuzione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo. La certificazione ha una validità di quarantotto ore dal rilascio ed è prodotta, su richiesta dell’interessato, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche da quelle private autorizzate e accreditate e dalle farmacie che hanno svolto il tampone antigenico rapido o molecolare, ovvero dai medici di medicina generale o pediatri di libera scelta.
Il cittadino ha diverse possibilità per accedere al Green pass:
il sito dedicato dgc.gov.it;
tramite fascicolo sanitario elettronico;
tramite l’app Immuni;
tramite l’app IO.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa ha confermato l’obbligatorietà del Green pass nel nuovo decreto.
Dopo l’annuncio, molte Regioni hanno registrato un aumento delle prenotazioni per il vaccino.
Il commissario Figliuolo: “Oggi abbiamo registrato un incremento delle prenotazioni che va da un +15% a +200% a seconda delle regioni. In Friuli Venezia Giulia abbiamo registrato un +6.000%“.
Eppure le piazze italiane da Nord a Sud all’unisono con un tam tam sui social contro la dittatura delle decisioni del Consiglio dei Ministri si sono gremite di persone no-vax o no-greenpass che anche con comportamenti irriguardosi e violenti hanno manifestato contro le nuove disposizioni anticovid dimentichi che l’Italia piange ad oggi ben 130mila vittime della pandemia.
Moltissime le piazze affollate dai protestanti che con foto di Draghi travestito da Hitler e slogan irripetibili sul paragone tra gli ebrei della Germania nazista e i cittadini vaccinati attuali vittime delle decisioni per la pandemia al grido insensibile e insentibile di “Norimberga Norimberga” hanno rappresentato un quadro desolato e desolante di un paese alla deriva sui diritti e principi di libertà laddove poi viene in discussione un altro caposaldo dei diritti umani, quello alla salute così caro alla nostra Costituzione.
Anche Napoli con la sua Piazza Dante ha ospitato gli oltranzisti del no vax e no green pass.
Vaccinarsi è un dovere e un obbligo per non morire e non far morire i più fragili che ci circondano e che hanno in molti pagato con la vita l’avvento della pandemia.
La politica nella sua intima conflittualità non riesce a farsi baluardo di diritti e Draghi, nonostante l’autorevolezza e il rigore e la compostezza, ha fatto fronte duro contro la minoranza che tenta di screditare le scelte restrittive del Governo.
Sta di fatto che la pandemia è tutt’altro che sparita o sconfitta, resta prepotentemente tra noi e continua ad incidere inevitabilmente sulle nostre vite soprattutto a causa di chi è cieco e sordo rispetto a certe verità e si rende responsabile di comportamenti superficiali e pericolosi.
E’ di pochi giorni fa la notizia di un cittadino americano convinto no vax morto per covid che in terapia intensiva implorava il vaccino ma ormai era troppo tardi e sono tanti anche in Italia i no vax che si ritrovano a trascorrere questa calda estate nelle corsie di un ospedale per non aver creduto e non aver adempiuto ad un loro dovere morale e sociale.
L’auspicio è quello di non arrivare al grido disperato di chi implora il vaccino quando il respiro gli manca è la vita diviene precaria ma molto molto prima tutelando se stessi e gli altri nel buon senso del vivere civile e vivere insieme tipico di una società che si fa baluardo di diritti e libertà e tra questi non può non porsi prioritariamente il diritto alla salute e allo star bene di cui facciamo tutti parte come in un unico mosaico composto da tante vite e altrettante responsabilità.