L’anno che ci ha appena lasciato è stato un anno impegnativo, intenso e preoccupante.
Persiste anche nel nuovo anno la scia del Covid che continua a mietere vittime e che con la situazione attuale della Cina fa tremare la sanità europea con la paura dell’arrivo di una nuova variante che possa bucare i vaccini.
La decisione a sorpresa del Ministro della Salute di sottoporre a tamponi obbligatori i cittadini cinesi per verificarne la positività ha innescato in diversi paesi europei lo spirito emulativo che hanno riproposto la strategia preventiva dell’Italia con l’obiettivo di tracciare i contagi e quindi le ipotetiche varianti da Covid.
La Cina non ha gradito l’atteggiamento europeo ma considerando l’alto numero di positivi è stato saggio farlo in un periodo come quello attuale così frenetico di spostamenti è assembramenti.
Il Covid ha bloccato tanti italiani a letto in questo feste a cui si è aggiunta, dopo anni di quiete, la tempesta dell’influenza australiana violentissima e aggressiva con febbri alte, tossi secche e malessere profondo, con una sintomatologia completamente sovrapponibile al Covid che sta raggiungendo il suo picco di contagi proprio in queste settimane.
Chissà il rientro post festività natalizie come sarà? E cosa ci aspetterà?
E’ la prova del nove dei vaccini se davvero hanno la forza di impatto rispetto alla malattia grave da Covid e se saranno in grado di proteggere chi si ammalerà.
Gli ospedali si stanno riattrezzando con i reparti Covid perché la malattia acuta si sta ripresentando… e le mascherine fanno di nuovo capolino nelle nostre vite, salvo per coloro che non l’hanno mai lasciata…
Tra i buoni propositi del nuovo anno, c’è la speranza che chi ci governa riesca ad intervenire in tempo per prevenire situazioni che non vorremmo mai più vivere e che chi lavora per le corsie degli ospedali recuperi il vero significato del giuramento di Ippocrate così fondamentale spinta per la scelta di dedicare la propria vita a fare il medico.
Sul finire del 2022, dopo l’invito alla preghiera di Papa Francesco, è scomparso Benedetto XVI, Papa emerito.
E così è venuta meno una situazione di papato condiviso che rappresenta una vera eccezione nella storia dell’umanità.
Un Papa titolare che celebrerà il funerale del Papa rinunciatario in pensione vaticana da diversi anni ormai!
Un buon proposito per il 2023 è che le parole e i desideri di Papa Francesco si realizzino, la sua preghiera commovente a Natale in cui implorava la fine della guerra assurda in Ucraina che continua a vedere morti tra i suoi cittadini anche a fine anno senza tregue ne passi indietro da parte della Russia.
A breve, la guerra compirà un anno tristissimo, un anno di morti, violenza, soprusi, tutte le brutture terrificanti della guerra che annientano l’uomo e la sua dimensione di umanità.
La guerra che coinvolge in primis gli ucraini e o russi costretti al fronte anche giovanissimi perché non hanno alternative se non scappare quando vi riescono, ma ha avuto ripercussioni in tutto il mondo.
A parte le vicissitudini economiche con l’aumento di tutte le materie prime e le risorse energetiche c’è una vera abominevole volontà di approfittare del momento per rincarare tutto…generi alimentari, carburanti, prodotti di ogni tipo, pane, latte, pasta, farina, questi ultimi prodotti sempre salvaguardati nel paniere dell’economia italiana perché essenziali alla sussistenza e, invece, presi di mira e in alcuni casi con prezzi dal valore quintupli nell’ultimo anno.
Allora i buoni propositi sarebbero di spingere i “pre”potenti della Terra a sedersi ad un tavolo, a rinunciare al proprio ambizioso terreno di gioco e guardare al benessere dell’umanità con sguardo diverso, comprensivo, attento, caritatevole e pacifico.
Pace è questo il proposito per il 2023, una pace vera, che riporti l’umanità ad una tregua e a concentrarsi sulle proprie virtù per far fronte alle sfide durissime che il cambiamento climatico sta lanciando con eventi catastrofici sempre più frequenti, violenti, improvvisi, inarrestabili!
Il Pianeta ci sta presentando un conto sempre più salato in termini di disastri ambientali, di distruzioni naturali e di perdite di vite umane.
Basta voltare lo sguardo a qualche settimana fa e appaiono drammaticamente eloquenti le immagini di Casamicciola ad Ischia violentata dalla montagna franata che ha travolto nella sua irruenza donne, anziani, bambini, neonati…colpevoli solo di essere stati messi al mondo!
O ancora gli Stati Uniti che hanno avuto tormente di gelo con temperature glaciali molto al di sotto dello zero con il pericolo di vita solo nello stare all’aperto.
Insomma, la Terra che si ribella alle scelte dell’uomo e alla sua invasione illegittima…
L’auspicio per il 2023 è che i grandi della Terra dimentichino il loro egocentrismo e si concentrino sul benessere dell’umanità e delle future generazioni che hanno il diritto di vivere in un mondo non ostile e che noi tutti abbiamo il dovere di consegnare al meglio delle due possibilità.
Per la prima volta, i mondiali si sono giocati in autunno/inverno e in un paese come il Qatar che ha aperto una voragine nella ricostruzione dei diritti e dell’idea che questi popoli stiano uscendo dai regimi per celebrare democrazia e libertà…
Queste le parole ma i fatti purtroppo ci raccontano altro!
A parte la scoperta a sorpresa del vulnus del Parlamento Europeo, culla della democrazia, scettro dei diritti, custode delle libertà, con lo scandalo della corruzione di alcuni dei suoi rappresentanti, restano le perplessità per quello che succede in questi paesi che si vogliono affrancare dall’idea di regime senza rinunciare ad esserlo!
Con l’Iran in fiamme tra contrasti, lotte per i diritti civili e ribellioni soppresse anche con la morte, vittime anche i bambini per fare più paura, per dissuadere i dissidenti, per far capire da che parte stare ma non per scelta bensì per obbligo imposto dall’alto.
I buoni propositi perché in questo 2023 si arresti la mano folle del regime e smetta di uccidere chi è innocente e lotta per qualcosa in cui crede, per il valore della libertà, per i principi della libertà di vivere e scegliere, per un soffio democratico che fermi l’idea di uno Stato omicida.
Infine, dopo tante e tante abbuffate per chi può permetterselo perché purtroppo si assiste in tutta Italia, con numeri al Nord che sono da capogiro, ad una corsa ad approvvigionarsi e nutrirsi alla mensa dei poveri…numeri a 4 zeri che lasciano increduli e che che se ne dica non sono tutti stranieri ma contano tantissimi connazionali tra le sue fila…segno che una politica di welfare e di risposta ai bisogni e alle necessità dei cittadini è assolutamente fondamentale e strategica nell’agenda di governo.
A tale proposito, è la prima volta di una Presidentessa del Consiglio donna…non una così scelta e inserita nelle liste prescelte da uomini, ma una donna condivisibili o meno le sue idee politiche, che si è costruita il suo senso di appartenenza politica e ha creato un partito, un movimento, una idea di governo portandola avanti con testardaggine e con la forza dei numeri che le consentono di governare al momento con un’ampia maggioranza.
Ops! Presidente del Consiglio perché nonostante le sollecitazioni di un certo mondo del femminismo, la Premier non ha voluto snaturare la sua denominazione declinandola al femminile ma lasciandola “neutra” al maschile!
Certo la sostanza non cambia, non è un suffisso a determinare la capacità di governare di un politico benché donna!
Per il 2023 sarebbe auspicabile che la priorità della politica tutta sia di intervenire per trovare le strategie per debellare la violenza di genere, i femminicidi, le discriminazioni in base all’identità sessuale visto che addirittura ci si potrà avere etichettati i propri genitori sulle carte di identità.
Allora sarebbe il caso che lo sguardo sia rivolto agli ultimi, si disperati, ai fragili non solo strappandogli il reddito di cittadinanza ma valorizzando capacità e competenze, le famose soft e hard skills così millantate in Europa e poi dimenticate nell’iter infinito della burocrazia per la ricerca di un posto di lavoro.
Visto che al netto del 2 gennaio Babbo Natale ha fallito il suo obiettivo perché la guerra persiste, la crisi economica è esplosa e non accenna ad arrestarsi, il cambiamento climatico è davanti agli occhi di tutti, proviamo ad implorare la Befana che porti un po’ più di carbone ai cattivi della terra e distribuisca finalmente tanta pace a volontà!