Secondo pareggio consecutivo per il Napoli dopo quello di Genova: a Bologna non va oltre lo zero a zero al termine di una partita almeno ordinata ma niente di più.
Costretto dagli eventi a far esordire Natan, Garcia insiste con il povero Raspadori a destra nel tridente, ruolo che il buon Giacomino non potrà mai ricoprire e per il resto non cambia la formazione che aveva vinto a fatica a Braga: la partita la fanno i partenopei, ma dopo il clamoroso palo iniziale di Osimhen non accade praticamente nulla di diverso da un lungo ed infruttuoso possesso palla.
I felsinei fanno registrare un miserabile zero nella casella dei tiri in porta, ma nonostante questo i Campioni di Italia, o meglio i loro lontani parenti, non approfittano della pochezza offensiva dei rossoblu, cozzando per tutta la prima frazione contro il loro muro di gomma.
Le note positive, pochine, sono una organizzazione lievemente più ordinata e la condizione fisica che sembra migliorare in alcuni interpreti (leggasi Anguissa su tutti).
I napoletani fanno presto ad abituarsi allo sfarzo e la quadra che oggi indossa la maglia azzurra con tanto di tricolore sul petto non sembra adeguarsi alla grande bellezza dell’anno scorso: colpa dei giocatori? Colpa di Garcia? Il tempo ce lo dirà, fatto sta che per tutto il secondo tempo si fa fatica a ricordare un’occasione da gol nitida o una fase di attacchi continuativi.
Kvara sembra migliorare ma è, ad oggi, un giocatore molto normalizzato (e molto sostituito), Osimhen ancora a secco, nervoso e impreciso dal dischetto. L’atavica incapacità di far gol dagli undici metri è qualcosa di statisticamente drammatico: già due errori (su 3 tiri) quest’anno.
Che Garcia non sia amatissimo da tifosi e calciatori è abbastanza chiaro: le sue sostituzioni non hanno molto senso, sono tardive e cervellotiche. A parte la solita tendenza a sostituire gli ammoniti già nell’intervallo (ieri Mario Rui per Olivera), tutte le altre non hanno molto senso, specie quelle fatte a pochi minuti dalla fine, altra costante.
Detto dell’Osimhen furioso, sostituito a 5 dalla fine da Simeone ha fatto chiari cenni a Garcia che fosse necessario provare le due punte, anche Cajuste ha giocato scampoli, mentre è completamente sparito Lindstrom che fa la muffa in panchina, con il “povero” Elmas costretto a fare le veci di Kvara nel momento in cui bisogna cingere d’assedio le difese avversarie.
Tutto davvero inspiegabile.
Le prossime due gare (Udinese e Lecce) saranno decisive: gli azzurri (a meno 7 dalla vetta, praticamente doppiati dall’Inter) non possono perdere altro terreno o a fine settembre saranno già quasi fuori dalla lotta scudetto, qualcosa di davvero inaccettabile.
E’ un Napoli noioso, nessuno spunto, compitino svolto a stento e risultato a occhiali logica conseguenza dell’atteggiamento in campo dei giocatori.
Il tweet presidenziale, poi, è davvero enigmatico: “si riparte da Bologna”…per andare dove? Con quale mezzo? E poi se la partenza è questa….