Di tutte le spezie la cannella è forse quella con le origini più antiche: già nota ed usata da Greci e Romani, nel Medioevo i potenti la offrivano come dono pregiato. Le sue origini sono da ricercare in Oriente, probabilmente in Sri Lanka, dal quale poi nel 600 fu importata in Europa dagli Olandesi. Probabilmente il termine deriva dalla forma che assume quando è essiccata, simile a quella di una simile canna. L’estratto della corteccia e delle foglie di cannella oltre ad aromatizzare in modo caratteristico dolci e bevande è sfruttato in fitoterapia nella formulazione di integratori specifici per favorire la digestione, eliminare i gas intestinali, per un’azione antiossidante e per favorire il metabolismo dei carboidrati.
Le specie di cannella più diffuse sono due. Cinnamoum zeylanicum ed il Cinnamoum cassia. La prima varietà è quella più pregiata detta anche cannella di Cylon. Le due varietà sono accomunate da proprietà simili sul fronte digestivo, ma la cannella di Cylon ha una funzione antiossidante più forte. Nell’antichità veniva somministrata per far fronte a diversi disturbi come rimedio per la tosse e i fastidi di gola.I medici della scuola salernitana, attribuirono alla cannella anche proprietà afrodisiache. L’antica tradizione ayurveda invece la inserisce tra gli alimenti caldi e la consiglia per risvegliare gli ardori sopiti.
La fitoterapia riconosce alla cannella diverse virtù e tra queste c’è la capacità di sostenere il metabolismo dei carboidrati, in quanto l’assunzione di estratto di cannella può aiutare a regolarizzare l’assorbimento degli zuccheri e questa azione può dare giovamento in caso di picchi glicemici. Ci sono poi dei falsi miti che attribuirebbero alla cannella poteri dimagranti. In realtà non esistono evidenze scientifiche che confermino queste affermazioni e attualmente tra le proprietà riconosciute alla cannella non c’è alcun effetto brucia grassi.