Un anno senza dad: questo l’auspicio del Ministero dell’Istruzione, dei docenti, degli alunni e dei genitori.
Ad un passo dall’avvio dell’anno scolastico, in quasi tutta Italia, solo Bolzano è già partita da una settimana, mentre la Calabria deve attendere lunedì prossimo.
Quali le regole?
Dopo una intera estate di discussioni, confronti e trattative sindacali, è approdato nelle scuole il Green Pass, obbligatorio per docenti, dirigenti scolastici e personale ATA, esteso per di più ai genitori, nonni, baby sitter che accompagnano i ragazzi e i bambini a scuola.
Il controllo sul personale scolastico in senso ampio è affidato al dirigente scolastico che deve verificare, attraverso l’accesso su piattaforma dedicata con proprie credenziali, il personale con green pass attivo e non attivo, con la tutela della privacy per chi non risulti vaccinato.
Per gli ingressi a scuola, la scelta è sullo scaglionamento degli orari al fine di evitare assembramenti e per gli istituti scolastici superiori anche per ridurre il congestionamento dei trasporti pubblici.
In classe non vige più il rigoroso rispetto del distanziamento tra i banchi ne’ la necessità di banchi a rotelle bensì sussiste l’obbligo della mascherina dai 6 anni in su e dell’areazione continua delle aule.
Il comitato tecnico scientifico ha ribadito l’importanza di aprire frequentemente finestre e porte non solo al cambio orario tra docenti ma anche più volte nell’arco della giornata perché il ricambio d’aria favorisce una fuga e un indebolimento del virus.
Sta di fatto che, come ha dichiarato il Ministro, una cosa è aprire le finestre a Palermo e ben altra è fare la stessa operazione a Bolzano!
Ecco perché si consiglia alle scuole anche di ricorrere all’utilizzo di apparecchiature elettriche che garantiscano un ricambio d’aria senza aprire porte e finestre se il clima risulta proibitivo.
Le regole ovviamente varranno fino al 31 dicembre 2021 ovvero alla scadenza dello stato di emergenza salvo proroghe.
La scuola in presenza è sicuramente una conquista importante che vede d’accordo tutte le parti in campo; non può però ignorarsi la forza e l’importanza della dad negli ultimi anni che ha permesso di dare una continuità ed una parvenza di normalità a tutti seppure con tutti i limiti e le difficoltà.
Non puó sottacersi la paura della variante indiana che è ormai la forma virulenta più diffusa e che ha abbassato notevolmente il raggio di azione per età: tanti bambini e adolescenti colpiti anche in modo significativo.
L’unica arma in nostro possesso in questa guerra resta il vaccino; da settembre è partita anche la campagna vaccinale a favore degli over dodicenni che possono scegliere di vaccinarsi.
Una scelta indubbiamente non semplice anche per i genitori non necessariamente no vax ma resta quasi indispensabile per consentire ai ragazzi di partecipare ad una qualsivoglia forma di vita sociale.
Nelle ultime settimane, quando ad essere stata interessata dall’obbligo del green pass è stata anche l’università si è posto il dubbio che in fondo il vaccino non sia altro che un obbligo silente non dichiarato per permettere una vita relazionale e lavorativa normale.
Purtroppo, più di un virologo anche ponendo l’accento sull’importanza del risultato finora raggiunto di vaccinati in Italia su larga scala, si mostra allarmato per le notizie che arrivano dagli Stati Uniti laddove dalla riapertura delle scuole i contagi sui più giovani si sono quintuplicati anche con complicanze serie e necessità di ricovero.
Si alla scuola in presenza che garantisce e tutela la vita, l’equilibrio e la serenità dei nostri figli;
si alla vaccinazione sempre più estesa perché la scienza resta un punto di riferimento essenziale in questo momento;
si al green pass per ridurre il rischio di contagio che sappiamo non si azzera mai;
si alla primazia della tutela della salute su tutto soprattutto sulle incoscienze e irresponsabilità di pochi;
ma mai abbassare la guardia, continuare a rispettare le norme igienico sanitarie e le norme anticovid su distanziamento e mascherine e scongiurare un sopravvento della variante indiana.