Il 31 ottobre è uscito nei cinema italiani “Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni”, il nuovo film Disney live action. Beh, sembra stia riscuotendo un buon successo dato che in soli cinque giorni ha già incassato 4.734.000 euro ed è primo al boxoffice del weekend!
“Lo Schiaccianoci” è protagonista indiscusso delle festività invernali: ogni anno, in prossimità del 25 dicembre, la storia ci viene riproposta in mille modi diversi. Il racconto ambientato alla vigilia di Natale ha sempre goduto di una certa popolarità e Disney non poteva tirarsi indietro dal crearne una propria versione.
“Lo Schiaccianoci” è un racconto dalla lunga e avventurosa genesi. Per primo lo scrisse E.T.A. Hoffmann (esponente del romanticismo famoso per le sue opere improntate al fantastico e all’horror) e lo pubblicò nel 1816 con il titolo “Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi”. L’ispirazione, probabilmente, gli nacque dagli schiaccianoci di legno decorato che abbellivano i mercatini di Natale della Germania ottocentesca: lo schiaccianoci infatti, all’epoca era un oggetto di gran moda sull’onda delle prime produzioni in serie di giocattoli per bambini.
Nel 1838 il racconto di Hoffmann venne tradotto in francese e nel 1844 Alexandre Dumas lo “reinterpretò” limandone gli aspetti più inquietanti e lo pubblicò a suo nome. La sua versione resterà a lungo la più conosciuta, tanto che è ad essa che Tchaïkovski si ispirò per l’immortale balletto.
Pëtr Il’ič Čajkovskij compose le musiche de “Lo Schiaccianoci” tra il 1891 e il 1892 e il balletto fu rappresentato per la prima volta al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, ma non ebbe fortuna.
Fu soltanto dopo la sua rappresentazione negli Stati Uniti nel 1954 che divenne un balletto-icona del Natale.
“La storia è cambiata molto nel corso degli anni”, afferma il regista del film Lasse Hallström “La versione di Alexandre Dumas era meno spaventosa e successivamente è stata adattata in un balletto con le musiche di Pyotr Ilyich Tchaikovsky. […] Ogni allestimento di questo balletto è unico nel suo genere e si evolve nella mente dei suoi creatori. Noi abbiamo fatto la stessa cosa. Stiamo aggiungendo qualcosa alla storia”.
La sceneggiatura dell’esordiente Ashleigh Powell infatti, mescola tutte e tre le versioni de “Lo Schiaccianoci” unendo le atmosfere cupe dell’autore romantico a quelle fiabesche di Dumas e ai vaporosi scenari teatrali.
La Trama: Tutto ciò che Clara vuole è una chiave capace di aprire uno scrigno, dono speciale lasciatole dalla madre defunta. Come ogni vigilia di Natale la ragazza, assieme alla sua famiglia, si riunisce nel grande salone di casa Drosselmeyer per fare festa. Durante la serata però avviene un fatto insolito: seguendo per gioco un filo dorato che attraversa i corridoi dell’immensa magione, Clara viene condotta in un mondo magico e sconosciuto, diviso in quattro reami incantati. Scortata dal soldato Philip e da una banda di buffi topini, la ragazza attraversa il Paese dei fiocchi di neve, il Paese dei fiori e infine il Paese dei dolci. Incontra nuovi amici e preziosi alleati, tra i quali Fata Confetto, e viene a conoscenza di una missione che solo lei può portare a termine: infiltrarsi nello spaventoso quarto regno, dimora della perfida Madre Ginger, per recuperare un’antica chiave in grado di aprire un misterioso scrigno.
A interpretare la bella e coraggiosa protagonista è Mackenzie Foy, già vista nella saga di “Twilight” e in “Interstellar” di Christopher Nolan. Del cast fanno parte anche Morgan Freeman, che interpreta il padrino e giocattolaio Drosselmeyer, Keira Knightley nei panni di Fata Confetto e Helen Mirren in quelli della cattivissima Madre Ginger, senza dimenticarci dell’attore messicano Eugenio Derbez che interpreta il sovrano del Regno dei Fiori e soprattutto la stella del balletto americano Misty Copeland, che si esibisce sulle note del conosciutissimo tema principale. Lasse Hallström non poteva non incorporare nel film le trascinanti musiche di Čajkovskij: ripropone i classici componimenti accompagnandoli alle esibizioni di ballerini sia durante il film che nei titoli di coda quando, con un chiaro omaggio al film “Fantasia”, si plasma una danza che incontra il classico e l’hip pop. L’ottimo riarrangiamento dell’originale commento sonoro è firmato da James Newton Howard.
La vera forza di “Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni” però non risiede nella trama, bensì nella dimensione visiva: è un trionfo estetico grazie agli straordinari effetti speciali, la CGI, i costumi e un concept scenografico da lasciare a bocca aperta! Il film utilizza una formula sospesa tra animazione e fiction vera e propria, proprio come l’ “Alice in Wonderland” di Tim Burton. L’impatto che abbiamo avuto nel 2010 con il film di Burton però fu abbastanza disturbante, mentre adesso la Disney ha imparato a calibrare questa tecnica e il risultato è davvero suggestivo! Ancora, “Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni” si presenta come un fantasy di formazione al femminile: come ormai da qualche anno a questa parte la protagonista non è più la principessa in attesa di essere salvata, ma un’eroina capace di prendere il controllo della propria vita arrivando a compiere imprese eccezionali.
Il lungometraggio di Lasse Hallström ha già incassato nel mondo 58 milioni di dollari, a fronte di un costo sui 130 milioni (Il film è stato girato senza badare a spese, interamente su pellicola Kodak da 65mm, quella che poi in proiezione viene stampata sul 70mm e/o IMAX). Riuscirà a recuperarli tutti?