La luce ha sempre influenzato i nostri stati emotivi. Quante persone durante una giornata uggiosa non si sono sentite tristi? La luce influenza la produzione da parte di una piccola parte del cervello, il nucleo soprachiasmatico, la produzione di alcuni ormoni quali la serotonina, che regola il nostro umore. E ancora prima che la scienza illustrasse questo meccanismo già i greci parlavano di cambiamenti dell’umore stagionali. Ippocrate parlava di 4 umori, legati a 4 temperamenti: il sangue che corrispondeva al temperamento sanguigno, la bile gialla al collerico, il flegma al flemmatico, la bile nera al malinconico. e ipotizzava Ippocrate che in inverno abbiamo un eccesso di bile nera e quindi di depressione, mentre in estate abbiamo un cesso di bile gialla che causa la collera nonché oggi possiamo definirlo episodio maniacale. Per episodio maniacale si intende uno stato caratterizzato da euforia, irritabilità, eccessiva autostima o manie di grandezza, distraibilità e agitazione. Successivamente Quetelet, un sociologo belga considerato padre della statistica notò come in estate aumentavano i crimini contro le persone, mentre in inverno quelle contro le proprietà. Quindi il caldo ci rende irritabili e predisposti ad agire impulsivamente. Dunque se in estate siamo anche più attivi, in inverno abbiamo una situazione opposta, come se fossimo in “letargo”. Questo è spiegato dal fatto che essendo inondati di luce, la produzione di serotonina aumenta, in inverno diminuisce. Però non sempre in estate ci sentiamo in gran forma, tutt’altro: possiamo avere la pressione sanguigna bassa e quindi sentirci stanchi e con poca voglia di uscire, lo stomaco chiuso e avere scarso appetito, oppure non riuscire a dormire per via del caldo. A volte queste sensazioni sono del tutto normali, altre volte possono rappresentare un vero e proprio disturbo psicopatologico.

Quando il Mal d’Estate diventa Malattia
In alcuni può esserci un’alterazione neurochimica legata ai ritmi luce-buio che può causare un vero e proprio disturbo psicopatologico, definito Disturbo Affettivo Stagionale. Fu Norman Rosenthal, psichiatra dell’Università di Georgetown il primo a parlare di depressione stagionale nel 1984. Questo disturbo è caratterizzato da un quadro depressivo che può insorgere sia inverno o in estate, con sintomi quali:
- Aumento o diminuzione dell’appetito
- Ipersonnia o insonnia
- Irritabilità
- Difficoltà di concentrazione, di memoria
- Tendenza all’isolamento
- Spossatezza
Ovviamente la diagnosi non si applica quando l’insorgenza di questi sintomi sono legati a fattori psicosociali stressanti legati ad alcuni periodi dell’anno come ad esempio la disoccupazione stagionale.Tutto questo ci dimostra come siamo suscettibili ai cambiamenti stagionali ma anche alla semplice variazione di luminosità. Infatti nel caso del Disturbo Affettivo Stagionale la terapia d’elezione è proprio la terapia della luce, utilizzando una lampada molto forte e sottoponendo le persone a ore di esposizione.
Cosa fare quando si ha il Mal d’Estate?
- Se si è già in cura per un disturbo dell’umore, si può richiedere al proprio psichiatra di rivedere la terapia farmacologica;
- Se non si ha nessun disturbo, riconoscere che il caldo facilita quelli che sono dei sintomi che possono sembrare depressivi (insonnia, spossatezza, irritabilità) senza per forza allarmarsi;
- Cercare di ritagliarsi spazi all’aperto
- Un’alimentazione ricca di frutta e verdura che aiuta a non sentirsi spossati apportando vitamine e sali minerali (evitare cibi grassi e alcolici che fanno sentire ancora più caldo)
- Cercare di riposare bene e mantenere gli stessi orari sia quando si va a dormire che quando ci si risveglia.
Si tratta di piccoli accorgimenti per evitare di incorrere nel malessere estivo e godere dell’estate, un periodo tipicamente associato alle vacanze e al relax, nel migliore dei modi possibili.
