E’ successo di nuovo….Napoli che crea gioco, che rischia poco,che mette pressione agli avversari tenendo palla per la maggior parte della contesa ma a rovinare tutto arriva la solita topica difensiva. Stavolta è(ri) toccato a Pepe Reina iscriversi al gruppo degli sciagurati con un intervento sul tiro di Keita degno di un improvvisato portiere volante in una partita a calcetto il giovedi sera. Purtroppo non è la prima volta che il portiere spagnolo si rende protagonista di errori clamorosi da un anno a questa parte e, senza voler disconoscere il suo ruolo di leader, va detto che gli azzurri hanno un problema portiere. Ma non è l’unico problema emerso (ancora!!) stasera: l’attacco, infatti ,non va. Gabbiadini non riesce ad incidere in nessun modo e anche oggi, nella mezz’ora giocata al posto di Insigne (di cui parleremo dopo), ha fatto collezione di palle perse e di pavidi interventi offensivi. Altro calciatore che mostra una inarrestabile involuzione è Lorenzo Insigne: la sua gara dura venti minuti dopo di che perde qualunque pallone passi dalle sue parti e le soluzioni offensive sono da calcio amatoriale.
La gara con la Lazio inizia bene, le squadre se la giocano a viso aperto e Mertens e Immobie sono i giocatori più ispirati. Non male il Napoli, nonostante la mancanza di un centravanti sia un problema enorme e non risolvibile a breve. Manca infatti un finalizzatore che abbia forza fisica e presenza in area: il buon Mertens non potrà mai essere un centravanti, non ha le caratteristiche fisiche adatte e, tra l‘altro, toglierlo dalla sua posizione preferita costringendo i tifosi azzurri a sorbirsi Insigne indebolisce ancora di più la squadra. Non si sblocca la gara, le difese e le imprecisioni hanno la meglio. Regge la difesa della Lazio messa a tre da mister Inzaghi, regge altrettanto quella azzurra con gli ottimi Chiriches e Koulibaly. Anche la mediana azzurra funziona con Hamsik affiancato dalla gioventù di Diawara e Zielinski.
Nella ripresa parte meglio la Lazio, pericolosa due volte con Immobile, ma passa il Napoli con un gioiello di Hamsik: il capitano (103 gol in azzurro e migliore in campo) si libera in area e batte Marchetti con un diagonale chirurgico. Il gol dovrebbe galvanizza il San Paolo, prontamente depresso dalla papera di Reina un minuto dopo.
Sarri cambia Insigne con Gabbiadini ma sarebbe difficile stabilire chi abbia giocato peggio. Ci prova ripetutamente il Napoli, specie da fuori ma Marchetti si oppone sempre molto bene alle conclusioni azzurre. Il portiere biancoceleste non è chiamato mai al miracolo ma para quello che deve…ogni riferimento è chiaramente casuale. In particolare Hamsik e Hisay provano a rendersi pericolosi senza riuscirci e anche le soluzioni da palle inattive non portano alcun beneficio.
Il finale di gara è confuso: Sarri si sbatte in panchina con scene anche un po’ ridicole in stile Mazzarri, entrano in campo El Kaddouri per Callejon e Allan per Hamsik in preda ai crampi. La Lazio, dal canto suo, sembra aver speso troppo per impensierire ancora la porta difesa (…) da Reina.
Il risultato non cambierà: qualche fischio, immeritato, per gli azzurri al rientro negli spogliatoi. Non si può certo dire che i partenopei abbiano giocato male ma, come detto, devono risolvere una serie di problemi prima di poter sperare di tornare ad essere la squadra sicura e dominante dello scorso campionato. Ad oggi è difficile anche capire quale possa essere il reale obiettivo della squadra quest’anno: bisognerà aspettare, probabilmente, il mercato di Gennaio per scoprire le strategie societarie relative all’attacco e alla posizione di calciatori che non hanno reso per quello che tutti si aspettavano.
La prossima settimana il campionato si ferma per la sosta delle nazionali (evento drammatico per gli appassionati di calcio): alla ripresa azzurri di scena ad Udine, altro campo che evoca oscuri ricordi per i tifosi azzurri.