L’emergenza Coronavirus, oltre che sanitaria, chiarimente è pure economica. I danni che questo blocco quasi totale delle attività creerà sul nostro tessuto sociale e produttivo sono enormi, ma su questo tema ci si concentrerà, con più forza, in un seconda fase, quella del rilancio. Per il momento, indubbiamente, oltre a tutte le difficoltà che sta vivendo il sistema sanitario nazionale, c’è da far fronte anche al fatto che moltissime persone, in tutta Italia, ma specie nel Sud, impossibilitate ad avere fonti di guadagno, iniziano a non disporre di liquidità, finanche per l’acquisto di alimenti e di beni di prima necessità. Come sappiamo, dopo l’annuncio di Conte con il ministro dell’Economia, il Governo, attraverso la Protezione Civile, a partire da lunedì, ha stanziato 400 milioni destinatati a tutti i Municipi d’Italia per il sostegno alimentare degli indigenti – a questi, successivamente, si aggiungeranno gli oltre 4 miliardi del “Fondo di solidarietà” -. Questi soldi, come spiegato dalla Presidenza del Consiglio, verranno distribuiti a tutti i Comuni, in base alla densità demografica e alla mole delle persone bisognose di ognuno di essi. I beneficiari, infatti, saranno individuati dagli Uffici dei Servizi Sociali e saranno solo i poveri, i lavoratori irregolari precari o gli ambulanti. Sono esclusi, quindi, tutti coloro i quali dispongono di redditi soddisfacenti o possono già usufruire del Reddito di cittadinanza o di altri armortizzarori sociali.
Ebbene, tralasciando i post faziosi e le divisioni farlocche di qualche leader politico in campagna elettorale, persino in questo periodo tragico, noi, dal canto nostro, vogliamo concentrarci piuttosto sul come queste risorse verranno distribuite nella città di Napoli. In tal senso, secondo quanto si apprende da fonti ufficiali, tra oggi e domani, nelle casse di Palazzo San Giacomo arriveranno, della prima tranche di aiuti, circa 7 milioni e 625mila euro. Nel capoluogo campano, del resto, si stima (sommando alla povertà storica quella derivante da questa crisi) che più o meno un quinto dell’intera cittadinanza, raggruppata nei diversi nuclei familiari, riversi in una condizione di indigenza. Questa platea potrà fare domanda autocertificata online, o tramite i CAAF, per avere i buoni spesa presso gli esercizi commerciali che verranno individuati come convenzionati. Ovviamente, c’è la consapevolezza che questi fondi, seppure estremamente importanti, non siano esautivi e per questo bisogna continuare ad affidarsi alla lodevole generosità delle persone più benestanti con le loro donazioni, per le quali sono stati attivati diversi conto correnti. A tal proposito, le immagini sui social delle tante buste della spesa, in molti quartieri, scaldando il cuore e testimoniano, ancora una volta, la grande generosità del popolo partenopeo.
Il Comune di Napoli, inoltre, ha predisposto un banco alimentare – che ha già avuto moltissime richieste nei giorni passati – e il “Fondo aggiuntivo del Comune” ha una dotazione iniziale di un milione di euro, prelevato dal fondo di riserva delle casse del Municipio, e potrà essere finanziato anche con donazioni spontanee di singoli cittadini e soggetti collettivi, attraverso versamenti su un conto bancario.
Lo smistamento dei sostegni, a cominciare da ieri, è coordinato a partire dagli spazi della Mostra d’Oltremare dove, grazie pure a tanti volontari e operatori del terzo settore, è stato creato un centro di solidarietà permanente, nel quale stanno già confluendo le varie raccolte di generi alimentari provenienti da donazioni di privati, imprenditori, grandi catene e negozi.