In questi giorni in cui il mondo “umano” ha rallentato ed in alcuni casi si è proprio fermato la natura sembra aver ripreso a vivere e non più a “sopravvivere”.
L’inquinamento è calato miracolosamente, i mari, laghi, fiumi, lentamente si ripuliscono dai nostri rifiuti… o meglio, iniziano ad essere invasi da mascherine e guanti usati.
La natura sopravvive sempre, è “plastica”, muta, si adatta ed alla fine si riprende i propri spazi nonostante la forza distruttrice che può giungere per un motivo o per un altro; proprio come nella Leopardiana “Ginestra”.
Così da quando noi siamo chiusi in casa si susseguono avvistamenti di animali che si “riprendono” gli spazi, che in secoli di urbanizzazione e cementificazione massima, gli abbiamo brutalmente sottratto.
In Savoia un lupo si aggira in pieno giorno sulle piste da scii finalmente vuote dalla calca.
I cervi giapponesi provenienti dai vari parchi confinanti hanno iniziato a passeggiare indisturbati nella città di Nara priva di traffico.
La Colombia torna a vedere un certo traffico di “animali vaganti”: il Maikong, canide nel sud America unico nel suo genere, è stato avvistato a Bogotà nelle zone residenziali mentre gli opossum portano a spasso i piccoli a Neiva.
Le scimmie già fortemente presenti in Thailandia ormai padroneggiano in città compiendo risse, baruffe e atti di bullismo… si vede che siamo “imparentati”.
Ma le scimmie non sono le uniche presenze “moleste”, i gabbiani in Spagna accerchiano i pochi passanti per estorcere cibo da quando hanno chiuso le strutture di ristorazione che gli consentivano di nutrirsi con gli scarti.
Ma anche nella nostra Nazione possiamo già osservare i prodigi della quarantena: a Milano le lepri hanno ripreso a “ciottolare” nei parchi; a Cagliari i delfini non solo stanno nuotando vicino ai litorali, ma addirittura nel porto.
Anche la situazione del “Buco dell’Ozono” sembra essere migliorata: infatti con la riduzione del totale inquinamento dovuto allo “stop” mondiale per lo stato di pandemia, l’assottigliamento dello strato di Ozono che “fascia e protegge” l’atmosfera terrestre, non solo sembrerebbe essersi arrestato, ma persino regredito.
La situazione per noi esseri umani è difficile, ma poter ammirare queste meraviglie può un po confortarci e quanto meno dare un senso a questo nostro isolamento forzato, sperando di riavvicinarci ad una “sana bestialità” e di tornare a vivere in armonia con la natura, della quale, nonostante continuiamo a farle guerra, ne siamo parte.