Non si era mai vista una Napoli così vuota e silenziosa come quella che nell’ultimo mese ci troviamo ad osservare dai balconi e dalle finestre delle nostre case. È una città questa che da sempre seduce perché vissuta, ma continua ad essere bella ed affascinante anche adesso, con le strade deserte. Lei che ormai si è abituata ad essere denigrata, rifiutata, calpestata, sfruttata e consumata (talvolta dai suoi stessi figli che le si ritorcono contro) si ritrova ora completamente sola a dover mostrare tutta la sua meraviglia, e ci riesce benissimo. Partenope è amatissima dalla maggior parte dei suoi cittadini, che da sempre si battono per proteggerla dal male, dall’odio, dal razzismo e dall’ignoranza.
Eppure nonostante tutto il buono che ci sarebbe da mostrare, anche in questa drammatica circostanza c’è chi racconta il contrario, dando il via alla distruzione dal punto di vista mediatico non solo di una città, ma anche di un’intera popolazione ed alla conseguente privazione della sua grande cultura e della sua radicata civiltà. Nonostante le critiche, spesso infondate, la città si sta davvero dimostrando più unita e solidale di molte altre, soprattutto in questo momento storico tanto difficile per l’intero pianeta. È infatti rigorosissimo il comportamento del popolo napoletano ai tempi del Covid-19, un atteggiamento saggio e rispettoso delle istituzioni; incredibile però agli occhi di chi sui pregiudizi e sulla falsa informazione ha basato un’intera carriera. E così, in un clima già di per sé poco rassicurante, in un momento particolarmente complicato e critico della storia italiana (e mondiale) purtroppo continua la spietata e subdola guerra mediatica contro le abitudini dei cittadini napoletani, da alcuni definite “comportamenti irresponsabili” in riferimento alla gestione della pandemia in corso.
Chi però Napoli la vive quotidianamente non può fare altro che notare, e sottolineare, quanto poco ci sia di vero in questi continui attacchi ed insinuazioni. Non possiamo restare indifferenti di fronte ad una popolazione che rispetta le regole per evitare il contagio, nonostante le condizioni di vita disagiate che alcuni cittadini purtroppo sono costretti a subire, in questo momento più che mai. Napoli è una città dai mille volti e nei vicoli stretti del centro storico (e non solo) non è semplice rispettare la distanza di sicurezza tra un cittadino e l’altro, eppure c’è tanta inaspettata responsabilità anche lì. Ci sono quartieri ubicati vicino agli ospedali (abitati da tanti operatori sanitari) che sono di conseguenza anche quelli con un numero maggiore di contagiati dal nuovo coronavirus. Nei giorni scorsi si era parlato di rendere il quartiere Vomero “zona rossa” e numerose false notizie circolavano sui social network spaventando gli abitanti del quartiere, impauriti dall’ipotesi di un nuovo focolaio.
La situazione psicologica dei cittadini è già abbastanza precaria, l’isolamento sociale sta provocando non pochi danni (si parla di un aumento dei suicidi del 10% nelle ultime settimane) e quindi bisognerebbe evitare pericolosi allarmismi. Fortunatamente il sindaco ed il presidente della Quinta Municipalità Vomero-Arenella hanno prontamente smentito la notizia di un focolaio nella zona collinare, tranquillizzando gli abitanti del quartiere e di tutta la città. Sarebbe quindi vero che al Vomero i contagi sono superiori rispetto ad altri quartieri, ma che questo dipenda anche e soprattutto dall’alto numero di abitanti, oltre che dal maggior numero di tamponi effettuati. Non sarebbe invece vero che il virus si stia propagando più velocemente al Vomero rispetto ad altri quartieri, per cui la situazione è fortunatamente sotto controllo. È importante in un momento difficile come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia in corso, che ciascuno faccia la propria parte con coscienza e senso di responsabilità.