Sono passati cento anni, da quando, in una stanza dell’hotel Vesuvio di Napoli, veniva a mancare, all’età di 48 anni, il più grande tenore del Novecento, colui il quale portò la canzone napoletana in giro per tutto il mondo e, per primo nella Storia, riuscì a superare la soglia del milione di dischi venduti. Ovviamente, il riferimento è a Enrico Caruso, prima vera e assoluta icona partenopea e italiana di livello internazionale, mito della lirica, il quale è stato definito la voce più bella del secolo scorso. Proprio nell’anniversario della dipartita, lo scorso lunedì 2 agosto, è stata inaugurata, negli spazi di quella che fu la vera casa natale del tenore, la Casa Museo Enrico Caruso, situata in via Santi Giovanni e Paolo 7, nel quartiere popolare dell’Arenaccia. Finalmente, dunque, dopo parecchio tempo di colpevole assenza e di ritardo, la città si è dotata di un luogo della memoria che possa rendere omaggio al Maestro.
C’è sicuramente da sottolineare che si tratta di una lodevolissima iniziativa totalmente privata di tre appassionati cittadini: Lello Reale, attuale proprietario dell’appartamento, Gaetano Bonelli e Armando Jossa che sono, rispettivamente, il direttore e il direttore artistico. In aggiunta, vi è stato pure il contributo della stessa famiglia Caruso, dello storico Guido D’Onofrio e di Aldo Mancusi, che ha destinato alla Casa Museo svariati reperti, degli oltre cento in totale esposti, provenienti dall’Enrico Caruso Museum of America di Brooklyn. Oltre a questi, nei 45 mq del sito, sono esposti il bastone da passeggio, l’elegante biancheria di lino con le inziali, i ritratti, le lettere, le celebri caricature, i dischi originali, i programmi di sala, le locandine e vari cimeli. Dipoi, Carlo Postiglione, presidente dell’associazione culturale Megaris, ha donato ventuno pannelli esplicativi, con i testi di Aldo De Gioia. Chiaramente, nel museo, non può mancare pure un grammofono d’inizio ‘900, attraverso il quale viene fatta aleggiare la voce immortale del tenore. I promotori, tuttavia, hanno fatto sapere che la Casa Museo è destinata ancora a migliorare, in quanto il progetto di riqualificazione e di restauro andrà avanti per concludersi il 25 febbraio 2023, ovvero la data del centocinquantesimo anniversario della nascita di Caruso.
All’inaugurazione di lunedì hanno partecipato molti cantanti ed artisti ed erano presenti numerosissimi cittadini. A rappresentare i discendenti del tenore è stata la pronipote Serena Caruso, la quale, come riportato da La Repubblica, ha dichiarato: “È la prima volta che posso visitare questo luogo di origine per la mia famiglia e per l’intera città. Caruso è un patrimonio di tutti, spero che a Napoli si facciano sempre più iniziative per lui”.