Prima di Natale, come dono per i napoletani, arriverà la riapertura del Collana; è questa la nuova che giunge nelle ultime ore, tramite la Repubblica. Non ci sono più incertezze, quindi, e la ristrutturazione, già avviata in occasione delle scorse Universiadi, procede a ritmi serrati. A via Ribera, sulla facciata da poco rinnovata, già sono visibili le immagini dello sport illuminate, tra le quali c’è la foto di Fabio Cannavaro che alza la Coppa del mondo del 2006 (l’ex campione, insieme a Ciro Ferrara, avrebbe dovuto partecipare al progetto, ma entrambi si sono poi tirati fuori per problematiche di ordine burocratico).
“Il Collana sarà importante, non solo per il Vomero. È un segnale per Napoli. C’è la fermata ‘Quattro Giornate’ della metro a due passi, senza dimenticare le funicolari. Volevamo recuperare una struttura in uno stato di degrado totale”. Queste sono le parole, riportate da la Repubblica, di Gennaro Ferrara, ovvero l’amministratore delegato di Giano srl, la concessionaria dello Stadio Collana. Giano, nello specifico, si è assunta l’impegno di concludere la tribuna Quattro Giornate, la Palestra di via Ribera, la pista di pattinaggio, il Palazzetto dello Sport e altre sistemazioni esterne, per un totale di 7 milioni di euro. La Regione Campania, tramite l’Aru – Agenzia Regionale Universiadi -, invece, con una spesa di 8 milioni di euro, ha preso l’incarico per quanto attiene la pista di atletica, il campo da gioco, la piscina, la tribuna del lato Acitillo e le Torri Faro.
Secondo quanto si apprende, l’organizzazione del complesso sarà radicalmente diversa rispetto al passato. Non a caso, le tante società che si avvalevano della pista vedranno la gestione diretta della stessa Giano. Ci sarà, poi, una vera e propria scuola d’atletica, capace di contemplare tutte le discipline. In aggiunta, all’ingresso saranno previsti dei tornelli e gli spogliatoi saranno perfettamente idonei e funzionanti. Il nuovo stadio, per di più, avrà finanche un’area dotata di connessione wifi per i genitori in attesa dei figli.
È una notizia che, chiaramente, accogliamo con molto entusiasmo. È, infatti, sicuramente un bene per tutta la collettività che un impianto sportivo polivalente di tale portata possa ritornare finalmente fruibile, con ciò che di positivo, appunto, significa sul piano sociale. Lo Stadio Arturo Collana, inoltre, ha pure una notevole importanza storica che non possiamo assolutamente dimenticare. Prima che nel 1970 diventasse un centro sportivo polifunzionale, esso nacque, sul finire degli anni Venti, solo come campo di calcio. Inizialmente, il suo nome era Stadio XXVIII Ottobre e – dopo le brevi parentesi in cui fu denominato campo sportivo del Littorio, durante il fascismo, e Stadio della Liberazione, nel dopoguerra – fu successivamente intitolato al celebre giornalista sportivo di cui ancora oggi porta il nome. Come alcuni di certo conoscono, la struttura ospitò saltuariamente le partite interne del Napoli calcio, fino ad essere la casa ufficiale della squadra durante la stagione 1933-1934, per via dei lavori all’Ascarelli, che nel ’34 avrebbe dovuto essere utilizzato per i mondiali. Ma anche dopo la guerra gli azzurri hanno giocato nel suddetto stadio, fino a quando nel 1959, a Fuorigrotta, fu inaugurato lo Stadio del Sole, poi chiamato, appunto, San Paolo.
Tuttavia, il terreno di gioco non è importante solo per il calcio, basti pensare che qui la Partenope Rugby vinse ben due campionati consecutivi, nel 1965 e nel 1966.
Impossibile, per concludere, non menzionare pure un terribile episodio storico legato al Collana, il quale va al di là dello sport. Lo stadio, difatti, fu usato dalle SS per trattenere i napoletani da spedire in prigionia e questa fu la scintilla che fece scoppiare le celebri Quarto Giornate.