Il lungomare di Napoli, come sappiamo, è uno dei posti più identificativi della città, con un elevatissimo numero di persone che, ogni giorno, ma soprattutto nei weekend, vi si riversano per poter godere del panorama e della bellezza del posto, unico al mondo. È notizia di pochi giorni fa che, come pure già ipotizzato e annunciato dal neo sindaco Gaetano Manfredi, il lungomare resterà aperto alla circolazione delle auto; una decisione che vedrà quindi via Partenope zona pedonale solo nei weekend e nei giorni festivi nonostante la riapertura della galleria Vittoria. Nello specifico, l’idea è quella di lasciare due corsie riservate al traffico nei giorni feriali. È destinata, dunque, a concludersi l’esperienza del cosiddetto “Lungomare liberato”, una delle bandiere di rivendicazione della precendente amministrazione.
Intervistato dal Corriere del Mezzogiorno, l’assessore alla Mobilità Edoardo Cosenza ha dichiarato quanto segue: “Quando la galleria riaprirà tutti tireremo un sospiro di sollievo. Specialmente dopo aver vissuto i rallentamenti determinati dalle piogge di queste ultime ore. In quanto al Lungomare, il passaggio delle automobili è previsto e confermato. Stiamo lavorando ad un progetto senza ideologie o integralismi, nel segno della flessibilità. Stiamo valutando con attenzione i flussi di traffico e con l’attenzione dovuta a ciascuna delle diverse esigenze che su questo pezzo di città confluiscono.”
Come si può immaginare, l’annuncio ha generato prontamente polemiche e critiche. In prima linea vi sono le associazioni ambientaliste cittadine quali Fiab Napoli Cicloverdi, GreenItalia Campania, Legambiente parco letterario Vesuvio, Legambiente Iride, WWF Napoli e Gentegreen. Queste, appunto, hanno lanciato un appello all’amministrazione comunale e a tutti i cittadini per ribadire quanto sia fondamentale ed importante riappropriarsi dello spazio pubblico del lungomare. “Pensare di ritornare, in maniera definitiva, a un lungomare percorso dalle auto significa proiettare Napoli indietro nel tempo, restaurare una realtà dove inquinamento, congestione, degrado, occupazione dello spazio pubblico e assenza delle relazioni sociali sono i protagonisti incontrastati e facendo assumere, a tutta via Caracciolo, la funzione di autostrada urbana che si frappone come barriera fisica e dinamica tra la città e mare, luogo unicamente asservito alle auto“, hanno sottolineato gli ambientalisti. Ad opporsi, però, sono anche numerosi ristoratori e albergatori dell’area che dichiarano che verrebbero penalizzati, in termini di ingressi nelle loro attività, da questa scelta. Alle loro preoccupazioni l’assessore Cosenza, nell’arco dell’intervista sopra citata, ha risposto: “C’è spazio per tutti e a ciascuno offriremo risposte adeguate e soddisfacenti.” Lo stesso ha poi aggiunto: “Si tratta di un percorso già aperto alle auto, a fianco del quale è confermata la pista ciclabile, l’ampliamento dei marciapiedi lato edifici, le panchine, la presenza di spazi verdi, l’arrivo dell’illuminazione pubblica con sistemi sostenibili.”
Dal canto nostro, restiamo in attesa di poter valutare, concretamente, l’opportunità e la validità della scelta in questione.