Nel quartiere Vicaria a Napoli, nelle vicinanze della sede del tribunale di Castel Capuano, esiste uno dei luoghi più antichi della città: Palazzo Ricca.
L’edificio, inizialmente di proprietà di Gaspare Ricca, venne comprato nel 1616 dal sacro Monte dei Poveri che, fondato nel 1563 da alcuni avvocati, si dedicava ad attività benefiche.
Successivamente, nel 1770, l’architetto Gaetano Barba venne incaricato di rifare la facciata e gli interni, lasciando però intatta l’originaria scala cinquecentesca.
All’interno si trova anche una Cappella, progettata da Antonio Durante e a questi lavori venne aggiunto anche l’orologio a quarti ed ore realizzato in maiolica, mentre all’interno spiccano tre dipinti, una Crocefissione (1673) di Luca Giordano e l’Annunciazione e la Natività di Francesco Solimena.
Dal 1819, infine, il palazzo venne utilizzato come Archivio Generale del Banco di Napoli, per poi prendere, dal 1950, la denominazione di Archivio Generale.
Si sussurra che chi oggi vi lavora eviterebbe di scendere nei sotterranei del palazzo o da solo o al calar del sole.
Sembrerebbe che alcune presenze inquietanti si aggirerebbero in quel luogo.
Si racconta di apparizioni di donne e uomini la cui storia si intreccerebbe tra le antiche mura del sotterraneo del palazzo che ancora oggi custodisce segreti di personaggi noti o ignoti che sono passati di là.