Il 10 giugno il Parlamento Europeo ha invitato la commissione a presentare una proposta per vietare gli allevamenti in gabbia in seguito alle oltre un milione di firme raccolte dai cittadini per l’iniziativa “End the Cage Age”.
Ben l’82% dei cittadini europei, infatti, ritiene che il benessere degli animali da allevamento dovrebbe essere tutelato maggiormente.
Le direttive fin ora seguite sono quelle degli anni ’70, aggiornate poi alla fine degli anni ’90 che si basa sulla Convenzione europea delle norme basate sulle 5 libertà fondamentali:
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Libertà dalla fame e dalla sete
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Libertà dai disagi ambientali
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Libertà dal dolore, dalle ferite e dalle malattie
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Libertà di manifestare comportamenti caratteristici della specie
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Libertà dalla paura e dallo stress
Sono regolamentate anche l’abbattimento e la macellazione, oltre le specifiche condizioni di vita in allevamento per delle specifiche categorie di animali: vitelli, maiali e galline ovaiole.
Già nel 2018 gli eurodeputati avevano introdotto un nuovo regolamento che riducesse l’uso dei medicinali che incrementavano la crescita a scapito delle condizioni di allevamento.
La commissione europea sta infatti valutando l’introduzione di tutta una serie di norme, anche per il trasporto e lo spostamento per aggiornare e migliorare quelle del 2004.
Nonostante nel 2019 il Parlamento europeo avesse chiesto di garantire un miglior trattamento degli animali da allevamento, controlli e sanzioni più severe e tempi di trasporto ridotti che diede vita nel 2020 ad una commissione d’inchiesta per indagare sulle presunte violazioni delle norme per il benessere degli animali durante il trasporto all’interno e all’esterno dell’UE, le condizioni, come palesato dalle associazioni animalisti restano ancora imbarazzanti.
Ad oggi gli eurodeputati ritengono fondamentale anche il termine degli allevamenti in gabbia, ponendosi l’obiettivo raggiungibile entro il 2027.
Tra le novità ci saranno anche la fauna selvatica: oltre 500 specie di uccelli selvatici ai quali garantire la conservazione della specie, ulteriori norme che tutelino gli insetti impollinatori come le api, tutela di balene e delfini dalla cattura, il divieto del commercio di prodotti derivati dalle foche.
Ma soprattutto l’obiettivo perno saranno le nuove strategie per la tutela della biodiversità, ovvero riportare la natura nelle nostre vite: i giardini zoologici dovrebbero assumere solo il ruolo di protezione, risistemazione e ripopolazione.
Importantissime saranno le proposte per abolire e ridurre notevolmente la sperimentazione animale, chiedendo un divieto globale (in Europa è già vietato dal 2018) della sperimentazione animale per i cosmetici.
Altro argomento scottante è quello sul commercio illegale di cani e gatti, il Parlamento ha chiesto un piano d’azione a livello dell’UE, sanzioni più dure e registrazione obbligatoria.
Che dire, siamo ancora veramente troppo indietro o forse siamo andati tanto avanti da regredire, ma speriamo veramente in una svolta per i nostri fratelli animali, sognando un domani nel quale non solo non ci siano più gabbie, ma nessun essere vivente venga allevato al solo scopo di finire nel piatto dell’uomo!