E se vi dicessi che a Cuneo ci sono i coccodrilli? Certo sembrerei pazza, ma in passato i loro antenati hanno sicuramente abitato l’Alta Val Maira.
Gli scienziati sono arrivati a questa deduzione grazie al ritrovamento di un’impronta fossile appartenuta ad un enorme rettile preistorico.
Lo studio, nato da una semplice tesi del geologo Enrico Collo prima del 2008, pubblicato pochi giorni fa sulla rivista “PeerJ.” ha coinvolto geologi e paleontologi del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, dell’Istituto e Museo di Paleontologia dell’Università di Zurigo e delle Università di Torino, Roma Sapienza e Genova.
Questa orma fossile, secondo gli studi dei ricercatori, sarebbe appartenuta ad un rettile esistito 250 milioni di anni fa, molto simile agli attuali coccodrillo (o come è stato definito dal paleontologo Marco Romano della Sapienza “arcosauriforme”), denominato, essendo stato rinvenuto sulla Gardetta, Isochirotherium Gardettensis.
La cosa stupefacente è che il reperto sia stato trovato su un altopiano e non in prossimità di coste, fiumi o fondali, questo il commento del primo scopritore, Edoardo Martinetto, paleontologo del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino: <<È stato molto emozionante notare appena due fossette impresse nella roccia, spostare un ciuffo erboso e realizzare immediatamente che si trattava di un’impronta lunga oltre trenta centimetri: un vero tuffo nel tempo profondo, con il privilegio di poter appoggiare per primo la mano nella stessa cavità dove in centinaia di milioni di anni se n’era appoggiata soltanto un’altra; mi è venuto spontaneo rievocare subito l’immagine dell’animale che lasciò, inconsapevolmente, un segno duraturo nel fango morbido e bagnato, ma destinato a divenire roccia e innalzarsi per formare parte della solida ossatura delle Alpi>>.
Questo rivoluzionerebbe anche l’ipotesi che quest’area fosse inospitale ed inadatta alla sopravvivenza in seguito all’estinzione permotriassica.