Come appreso da tutte le principali fonti giornalistiche, lo scorso giovedì, un trentaduenne, originario del Senegal, è stato colpito con una arma da fuoco, nel quartiere Vasto, da due individui che si sono accostati con uno scooter ad un gruppo di migranti. Per fortuna il giovane – con regolare permesso sia di soggiorno che per la vendita ambulante – grazie anche al telefono che aveva in tasca, ha riportato solo una grossa ferita alla gamba e non è in pericolo di vita. Ora, è ricoverato al Loreto Mare, in attesa di essere dimesso. Non si conosce ancora il movente di questo attacco, ma gli inquirenti, ovviamente, non escludono nessuna pista, dal razzismo, tema che scalda gli animi nell’ultimo periodo, al racket. Si tratta, senza dubbio, però, dell’ennesimo caso di violenza che si registra – a prescindere dalle strumentalizzazioni delle provenienze delle vittime o dei carnefici – in quest’area della città. I residenti e i commercianti, non a caso, ormai da anni, lamentano una situazione di degrado diffuso e un clima di tensione perenne, con risse e tafferugli frequenti. Del resto, basta passare, sia di giorno che di notte, per le vie a ridosso della stazione centrale e di Piazza Garibaldi per rendersi conto di quanto siano necessari degli interventi, i quali vadano oltre il palliativo di qualche pattuglia di polizia in più. Lasciare nella dimenticanza la suddetta zona, purtroppo, può rappresentare un serio rischio, contribuendo, al di là del proliferare della criminalità, ad alimentare lo scontro sociale che, a quanto pare, arriva anche ad armarsi.
“Napoli è una città che vuole costruire una comunità coesa, con diritti e doveri per tutti ed è per questo che stiamo lavorando molto con tutte le comunità migranti per la sicurezza di tutti, per la coesione e la fratellanza e per affrontare nel modo migliore il tema dell’integrazione e per non alimentare guerra e violenza”. Queste le parole e l’impegno espresso all’Ansa, dal sindaco de Magistris, accorso sul posto a seguito della sparatoria.
Ebbene, innanzitutto, esprimiamo, senza mezze misure, una ferrea condanna contro gli incivili dal grilletto facile, augurandoci che vengano prontamente assicurati alla giustizia. Al tempo stesso, in aggiunta, a partire da questa notizia, ci si consenta di avanzare pure una riflessione che possa inserirsi nella sempre più pressante e larga richiesta di attenzione, rivolta alle istituzioni e a chi di dovere, per determinate realtà urbane, presenti a Napoli come per altre città. Il Vasto è un quartiere che ha bisogno di aiuto, ma di aiuto vero, che possa garantire serenità, decoro e convivenza pacifica a tutti, sia a chi ci abita da sempre, sia ai nuovi abitanti stranieri che vi risiedono regolarmente. Servono risposte urgenti e concrete che, in una qualche misura, possano anche costituire un contrappeso contro quanti vogliono continuare a lucrare consenso politico sul disagio, senza offrire soluzioni ragionevoli, anzi inasprendo ancora di più le ostilità. Ovviamente, fomentare la fiamma è inutile oltre che pericoloso, così come, d’altro canto, controproducente è anche fingere che non esista un’emergenza.
Magari, potrebbe essere interessante ed auspicabile coinvolgere le tante e floride associazioni culturali, teatrali, musicali e sportive presenti sul territorio, in modo che queste possano lavorare a favore dell’integrazione e della legalità. Il capoluogo campano, del resto, in questo senso, ha già visto nascere realtà innovative e di sviluppo che continuano ad agire, con ottimi risultati, in zone come Scampia o la Sanità. Dipoi, utile potrebbe essere stimolare i privati ad investire, agevolando la nascita di locali e strutture d’intrattenimento che possano tenere viva e vivace l’area, la quale, per giunta, è quella d’ingresso al centro per chi viene con il treno. Si tratterebbe, in buona sostanza, di un processo di riqualificazione urbana da operare sull’esempio di alcuni vecchi quartieri difficili di città e capitali europee, Barcellona e Madrid in primis.
Probabilmente, la nostra è una visione un po’ utopistica, ma, come insegnava qualcuno più saggio di noi, “sognare l’impossibile è l’unico modo per ottenere il possibile”. Ed allora noi abbiamo un sogno, quello di poter veder nascere nel Vasto un modello di integrazione e sviluppo culturale e multiculturale all’avanguardia, ciò che Napoli, metropoli millenaria, crocevia di popoli, dal patrimonio umano ed intellettuale immenso, realmente merita.