Definire surreale il week end appena trascorso sarebbe davvero riduttivo. Non ci addentreremo in analisi giurisprudenziali nè in considerazioni sparse sulla gerarchia delle fonti (concetto cardine del diritto in Italia), vorremmo parlare di calcio ma ancora una volta non sarà possibile.
Nell’epoca della comunicazione in tempo reale, si è assistito ad una serie di episodi che, se non fossero partoriti da un evento tragico quale il Covid-19 (nonostante la massiccia presenza di negazionisti che spacciano le loro insulse teorie sui social) farebbero davvero sorridere.
I fatti sono noti: le reazioni sono immediate. Fin da sabato sera la Juve fa sapere che scenderà regolarmente in campo, senza se e senza ma, troppo ghiotta l’occasione per mettere tre punti in tasca senza preoccuparsi minimamente di quanto sta accadendo. Il tre a zero a tavolino sembra già certo sabato sera mentre i giornali del Nord, ancora alla ricerca di un corruttore per il caso Suarez, sparano a zero sui rapporti tra De Luca e De Laurentiis: il Napoli non vuole giocare, il Presidente azzurro e il Governatore della Campania hanno organizzato questa manfrina a posta. Nessuno fa notare che i calciatori azzurri sono stati “momentaneamente” esclusi dalle convocazioni del Ct Mancini, ma sono prontissimi a ricordare che il calciatore Milik (che si allena a parte da settimane da solo in quanto, di fatto, fuori rosa, fatto noto in tempo di calciomercato h 24, vero signor Criscitiello?) sia stato lasciato partire per la Polonia. Messo da parte lo stupore per un giornalismo di inchiesta tanto approssimativo, la domanda è: perchè il Napoli avrebbe avuto aver “paura” di scendere in campo? Per l’assenza di Zielinski ed Elmas? Beh…
Siamo sicuri che anche i tifosi della Vecchia Signora avrebbero preferito giocare e battere gli odiati (sportivamente parlando) rivali, almeno quella frangia della tifoseria bianconera che ama il calcio e non gli almanacchi.
Non poteva restare semplicemente in silenzio la società piemontese? Aveva proprio bisogno di ostentare un ego tanto smisurato, specificando la propria posizione come un cane che marca il territorio urinando su un albero?
La giornata di Domenica raccoglie chicche ancora più esilaranti: attraverso i propri canali, i bianconeri postano il manifesto del “match day” e, successivamente, la formazione ufficiale che “affronterà” il Napoli. Gli studi di Sky diventano il teatro della farsa meno divertente degli ultimi tempi; Costacurta parla di “Napoli che sembra non far parte della Lega”, in attesa dell’evento della serata: l’intervista ad Andrea Agnelli. Concertata e senza controparte, il presidente parla di rispetto delle regole, scatenando l’ironia social del popolo antijuventino. Mentre Sandro Piccinini, unico giornalista serio presente in studio, incalza il numero uno bianconero che inizia a balbettare cercando conforto nell’elegantissimo medico sociale, Caressa, con una supercazzola degna del miglior Conte Mascetti, prova a rimettere la discussione sui binari (concordati?) più graditi alla società torinese. Tutto questo mentre scorrevano le immagini di disagiati tifosi bianconeri sugli spalti, con tanto di sciarpe, mascherine e impermeabili, atti ad osservare il terreno di gioco vuoto e la pioggia incalzante.
Duecento paesi collegati per assistere a quella che Abatantuono non esiterebbe a definire “l’apoteosi della schifezza”. C’è chi azzarda che il calcio è la quarta industria italiana ed in quanto tale debba andare avanti: una governance tanto scadente produce risultati del genere. La bolla NBA e l’organizzazione seria e meticolosa del Roland Garros (tornei di respiro davvero mondiali, non come la nostra decaduta seria a) sembrano provenire da un altro mondo.
Prepariamoci allo scontro: il Napoli, tramite l’Avvocato Grassani, fa sapere che non accetterà lo 0-3 e il punto di penalizzazione; la patata bollente passa al giudice sportivo che, probabilmente, confermerà le previsioni e regalerà i tre punti (quattro rispetto ai partenopei) ai bianconeri.
Gli schieramenti sono noti: la Lega si è chiaramente affiancata alla Juve, non ci aspettavamo nulla di diverso. Il Napoli produrrà documenti atti a giustificarne la condotta. Il Ministero della salute si è espresso a favore della società di De Laurentiis.
Il precedente è pericoloso, qualsiasi sia il responso finale.