Lunedì e martedì, si sono tenuti a Napoli, nella bellissima sede del Palazzo Reale, gli Stati Generali della Cultura. Una due giorni che ha visto impegnati operatori culturali, università, scuole, imprese, professionisti ed enti locali sia per conoscere le azioni già messe in atto e i catieri aperti, sia principalmente per tracciare le strategie da mettere in campo nel settore culturale campano. La logica di fondo è quella, appunto, di porre in un rapporto di collaborazione sinergica i diversi soggetti che, a vario titolo, si occupano di cultura, ovvero tutti quei rami nei quali, indubbiamente, la regione può esprimere il massimo, con degli inevitabili tornaconti sul piano economico e sociale. In tal senso, sono stati creati sei tavoli di lavoro con esponenti di altissimo profilo provenienti da diversi ambiti e ognuno di loro ha saputo portare e raffrontare con gli altri, in un’ottica di sviluppo, il proprio bagaglio di conoscenze ed esperienze. Igruppi sono stati suddivisi secondo i seguenti argomenti di trattazione: cultura, identità e formazione; cultura, nuove tecnologie e comunicazione; cultura, amministrazione pubblica e modelli gestionali per lo sviluppo del territorio; cultura, cinema, audiovisivo e sviluppo economico territoriale; cultura e nuovi strumenti di supporto alle imprese culturali e creative, modelli di collaborazione pubblico/privati; cultura e spettacolo dal vivo.
Tra i tanti, ospite di spicco è stato il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, il quale nel teatrino di corte si è pronunciato in dichiarazioni molte positive nei confronti della regione. “Non c’è regione al mondo che ha la stessa potenza culturale della Campania, investite sui voi stessi, io come ministro sarò in mezzo a voi e con voi”. Queste le parole del ministro che ha poi aggiunto: “Si può fare bene e lo dimostra il caso Pompei modello ora per il mondo e per la spesa dei fondi Ue. Fino a cinque anni fa Pompei era conosciuta per i crolli e per le file che facevano i turisti a causa di qualche sciopero improvviso. Oggi è un modello per il mondo intero anche per quanto concerne l’utilizzo dei fondi Ue”.
Chiaramente, siamo i primi a conoscere molto bene il potenziale del territorio, così come, al tempo stesso, sappiamo molto bene che se questo potenziale rimane ancora lontano dal vedersi espresso al meglio è perché, nell’arco di più di un secolo e mezzo e dei vari governi succedutesi, sono mancate politiche di investimento serie e di ampio respiro per la Campania e per il Sud in generale. Per le ragioni appena esposte, partiamo, dunque, in maniera un po’ disillusa; tante volte, del resto, le promesse dei vertici non hanno trovato effettiva corrispondenza nella realtà delle cose. Tuttavia, non possiamo che augurarci che qualcosa possa finalmente concretizzarsi con questo nuovo governo, che può vantare pure un giovane ministro per il Mezzogiorno – seppure senza portafoglio -, Giuseppe Provenzano, il quale, in qualità di ricercatore e di vicedirettore dello Svimez, di certo, conosce le cause anche storiche del mancato sviluppo nella parte meridionale dello Stivale.
Ovviamente, all’evento, non poteva mancare il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha sottolineato, dal canto suo, come sia stato stanziato dall’amministrazione regionale oltre un miliardo per la cultura, chiedendo la partecipazione attiva di tutti per un grande progetto di crescita e cambiamento.
È intervenuto pure il sindaco del capoluogo, Luigi de Magistris che ha lasciato ben sperare riguardo ad alcune ottime iniziativa per la città. “Oggi ho incontrato il Ministro Dario Franceschini con il quale ho fatto una visita accurata del Castel dell’Ovo. L’obiettivo è quello di firmare un accordo entro fine anno mirato alla valorizzazione congiunta del Castello. In questo modo sarà possibile gestire insieme le attività culturali e gli eventi che si terranno in un luogo simbolo di Napoli. Il nostro intento è che il Castello si apra di più alla città e che diventi davvero un centro culturale di riferimento a fruizione popolare. Allo stesso modo il Ministro si è impegnato a confermare le risorse che già avevamo chiesto al Governo per la riqualificazione e manutenzione della Floridiana, la cui gestione verrà affidata anche qui ad una intesa con la città di Napoli.” Queste le sue parole riportate sulla sua pagina Facebook.
Durante la manifestazione, un momento specifico è stato dedicato al teatro San Carlo per il quale, priorio recentemente, è stato nominato il nuovo soprintendente, Stephane Lissner, in sostituzione di Rosanna Purchia. Quest’ultima, nella giornata di ieri, è stata omaggiata, tra gli applausi, per il lavoro svolto con il Massimo napoletano.