Vincere a Milano per restare aggrappati ad un sogno, per continuare a rendere credibile l’aggancio alla battistrada Juve: purtroppo non è bastato il solito Napoli degli ultimi tempi, un Napoli che manda a memoria sempre il solito copione ma non con la freschezza di qualche mese fa. Lo zero a zero finale consegna al campionato del Napoli altri due punti di ritardo nei confronti della Vecchia Signora, distante ormai sei punti e lanciata, ahinoi, verso il settimo scudetto di fila. Si sono sprecate le parole e le opinioni al termine delle giornata calcistica di ieri. Da una parte quelli che pensano che un pareggio a Milano ci sta, sarebbe stato un risultato anche positivo, come fa notare mister Sarri, se fosse stato conseguito nel girone di andata. Dall’altra quelli che parlano di occasione sprecata, finanche di fallimento. Non sappiamo dove sia la verità, fatto sta che il Napoli ha rallentato proprio immediatamente dopo la scelta, poco condivisibile per i più, di abbandonare qualunque velleità in Europa League, traguardo, a parere di chi scrive, alla portata dei partenopei.
La gara di ieri ha ricalcato le ultime prestazioni degli azzurri: la squadra gioca ma manca la brillantezza e lo si vede soprattutto in quei calciatori che maggiormente hanno rubato l’occhio in precedenza e ci riferiamo soprattutto ad Allan, Mertens, Callejon. Bene, invece, Lorenzo Insigne che, di quei tre avanti, è l’unico a provare la giocata che possa schiodare lo zero a zero. Succede poco, pochissimo, per larghi tratti della gara, entrambe avrebbero urgenza di portare a casa i tre punti ma nessuna delle due contendenti sembra averne la forza. Bene la difesa azzurra che, nell’occasione, presentava l’utilissimo e sempreverde Cristian Maggio a destra con Hysaj a sinistra per sostituire lo squalificato Mario Rui: vicini allo zero i pericoli corsi dalla retroguardia dei partenopei, con Koulibaly ed Albiol sempre precisi.
L’ingresso di Milik è parso, come sempre, tardivo: il polacco ha chili, centimetri e voglia, è in buona condizione fisica e avrebbe potuto impegnare molto più la retroguardia rossonera rispetto ad un Mertens lontanissimo parente del folletto belga tante volte ammirato. Proprio di Milik l’unica, vera, enorme, occasione da gol del Napoli allo scadere. Il polacco calcia a botta sicura a pochi metri da Donnarumma ma il gigante di Castellammare, proprio oggi, ricorda di essere l’erede di Gigi Buffon e compie un autentico prodigio deviando in corner.
Sarri non si arrende e non lo manda a dire in conferenza: mancano sei gare ma, onestamente, questo Napoli non appare più in grado di contendere lo scettro alla Juve: non sappiamo se la questione è fisica o mentale ma per provare il miracolo, ammesso che la maggior parte degli azzurri ancora ci creda senza pensare ai prossimi mondiali, ci vuol ben altro.