Dopo la lunghissima ed insolita avventura ambientata tra i ghiacci del Nord America con la quale Mauro Boselli ha tenuto banco per ben 4 albi, dal N° 732 al N° 735, il timone della serie regolare di Tex è passato per l’albo numero 736 nelle mani di un altro sapiente narratore delle gesta del Ranger, Pasquale Ruju.
A lui è spettato il compito, con Le frecce dei nemici, di riproporre tematiche ed ambientazioni più classiche e puramente western con un racconto basato sulle gesta scriteriate del feroce Chogan, indiano ribelle che compie razzie nei villaggi che gli capitano a tiro al fine di reclutare un proprio esercito. Sulle sue tracce ci sono Tex e Kit Carson, affiatati come sempre ma soprattutto con il secondo che riguadagna un ruolo di primo piano rispetto alle ultime avventure: il loro intento è fermare le sue folli incursioni per evitare una guerra indiana.
Un grave errore da parte di Chogan è stato assaltare e devastare il villaggio Comanche del capo Quercia Rossa, anziano ma ancora valoroso guerriero pronto a ricongiungersi alla moglie defunta da poco, deponendo le insegne del comando a favore dei giovani figli. L’incursione di Chogan scatena una lucidissima furia vendicativa in Quercia Rossa, che accantona momentaneamente il suo intento e come da sua abitudine raccoglie le frecce disseminate sul campo di battaglia dai nemici per usarle contro di loro per disonorarli al massimo nello sconfiggerli. In un breve flashback Tex racconta a Carson di come anni prima abbia conosciuto l’anziano capo indiano e di come tra egli stesso, quale sakem dei Navajos, e Quercia Rossa, sia nato un rapporto di profonda stima.
In un racconto nel quale protagoniste assolute sono le tribù indiane con i loro valori e le loro credenze aleggia con maggiore insistenza del solito la fama che accompagna e precede Aquila della Notte e lo stesso Capelli d’Argento. La vicenda è lineare ed avvincente, ma ha dei toni epici nel suo incedere dovuti proprio all’austera figura di Quercia Rossa ed allo scontro fino ad ora a distanza con Chogan, alla cui figura viene riservato anche lo spazio necessario per spiegare, almeno in parte, le origini del suo piano sanguinario di discordia tra le tribù indiane, con tanto di cliffhanger nell’ultima vignetta che fa da perfetto spartiacque con la seconda metà della storia che proseguirà nell’albo 737 La vendetta di Quercia Rossa.
Ai disegni di questa mini epopea indiana c’è Giuseppe Prisco, un graditissimo ritorno sulle pagine di Tex per un autore che mancava da 2 anni con il dittico di albi I forzati di Dryfork – Duri a morire.
Prisco ha ulteriormente evoluto ed affinato il suo tratto essenziale e riconoscibilissimo, perfetto per dipingere un’avventura di questo stampo con una superba caratterizzazione dei due antagonisti a distanza Quercia Rossa e Chogan. La determinazione del capo indiano è dipinta sul suo volto segnato dall’età, ruvido ed impassibile, mentre il predone è egli stesso un emblema di ferocia e crudeltà. A fare da contorno una cornice di scenari riarsi dal sole, desolate praterie e azioni di spietata guerriglia, inseguimenti a cavallo e sparatorie, tutto ciò che è canonico ammirare tra le tavole di Tex e che stabilisce un confidenziale rapporto di fiducia con il lettore.
È proprio la guerriglia, ma soprattutto il fuoco con il quale Chogan devasta le tribù assaltate, al centro della dinamica copertina del mese composta da Claudio Villa.
Uscita: 08/02/2022
Formato: 16×21 cm, b/n
Pagine: 112
Soggetto: Pasquale Ruju
Sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Giuseppe Prisco
Copertina: Claudio Villa