L”indice Rt di queste settimane sta lievitando nuovamente in molte Regioni per le quali l’allarme sembrava ormai rientrato; questo vuol dire che i contagi stanno aumentando – anche se, ad oggi, i casi gravi con manifestazioni di crisi polmonari serie che necessitano di ricovero in terapia intensiva non sussistono – e il rischio di nuovi focolai è sempre più realistico.
La forte movimentazione dovuta al turismo e all’apertura delle frontiere, in certi casi incontrollata, come ad esempio per i bus provenienti dall’est europeo, sta determinando un passaparola del virus frequente e sempre più silente per cui quando esce il caso certo, ricostruire la rete di contatti è opera non da poco.
Nella triste classifica delle Regioni, l’indice Rt vede due new entry, quali Campania e Sicilia che, dopo gli ultimi episodi legati ad un aumento di contagiati “coronati”, si collocano al terzo e quarto posto prima di Lombardia e Piemonte!
Questo sarebbe dovuto principalmente a due ordini di ragioni: anzitutto gli spostamenti frequenti da e per i luoghi vacanzieri uniti al sempre meno rispetto delle misure di prevenzione e di sicurezza nei contatti con gli altri e, in secondo luogo, il target anagrafico modificato dei nuovi ammalati che si attestano intorno all’età media dei 40 anni, spesso asintomatici o con sintomatologia lieve.
I più pericolosi e incontrollabili vettori del Coronavirus restano i giovani e gli adolescenti che, noncuranti delle forme di distanziamento sociale e, benché meno dell’uso di dpi, prima fra tutto, la fastidiosa mascherina, continuano a vivere spensieratamente la loro estate tra incontri, baci, flirt, feste e indianate, quando, forse, sarebbe stato saggio limitare un attimo le loro libertà considerato che i genitori , a mio parere, in molti casi superficiali e un po’ inadeguati, se ne sono liberati e preferiscono averli contagiosi ma non picciosi e insopportabili come durante il lockdown con le loro crisi adolescenziali e le ribellioni generazionali. A parere degli esperti ripetuto fino all’ossessione, sono quelli che hanno sofferto maggiormente le conseguenze delle restrizioni socio-relazionali, ma a ben vedere la sofferenza, purtroppo, fa parte della vita di tutti e la loro libertà attualmente sfrenata e a briglie sciolte – in completa disarmonia con l’agguato di una ricaduta pandemica – sta innescando un vero e proprio meccanismo incontrollabile e perverso nelle dinamiche dei contagi.
E così alcuni Governatori regionali, spaventati dalla nuova incidenza del virus, stanno sfoderando l’arma di nuove ordinanze restrittive per mettere un freno all’incoscienza e irresponsabilità di alcuni cittadini.
In primis, il Governatore campano, dimostratosi notevolmente alterato dopo aver scoperto che in un ristorante della Costiera, constatata la presenza di un caso covid, i cittadini contattati per sottoporsi ai controlli necessari a scongiurare la diffusione del contagio, avevano rilasciato generalità false e numeri di cellulari inesistenti, rifuggendo ai controlli e alle inevitabili restrizioni da quarantena.
Immagino, non senza un po’ di amara ironia, la faccia del Direttore Sanitario quando, dopo aver sistemato la cravatta, rimboccato le maniche del camice, riposto l’otoscopio nel taschino accanto ad una datata penna stilografica, resta sorpreso e allibito a sentire dall’altro capo del telefono senza filo “attendere prego” o, peggio ancora, “il numero non è raggiungibile” o, definitivamente, un lapidario “il numero selezionato è inesistente” senza poter, pertanto, avvisare i portatori invisibili dei droplets infetti di essere un potenziale pericolo per la pubblica incolumità!
E, d’altro canto, come non immaginare il buontempone insieme alla sua combriccola di amici deficienti che, radunatosi per una serata in compagnia nella splendida costiera, dopo aver trascritto le false generalità sull’autocertificazione obbligatoria del ristorante in cui si trovavano inconsapevolmente insieme allo sconosciuto contagioso compagno di disavventura, si ritrovano ad esplodere in una fragorosa risata alla consegna del cameriere ignaro destinatario della falsa certificazione (reato, peraltro, perseguibile ai sensi di legge) per aver dichiarato presenti qui quo qua e i 40 ladroni!
Come si può agire senza buon senso in un momento delicato come questo dove una goliardia di tal guisa può costare caro per se stessi e per i propri familiari, amici, genitori, colleghi, e, in generale, tutti quelli che si incontrano nel cammino quotidiano?
De Luca ha tuonato contro di loro non risparmiando complimenti, definendoli, per l’appunto, imbecilli e irresponsabili, dimentichi della necessità di pensare alla salute di tutti, in primis, delle loro famiglie. Di qui la decisione di emettere due ordinanze: una relativa ai controlli sui treni e in generale per i viaggiatori, prevedendosi una multa di 1000 euro per chi in luoghi chiusi, come bus o treni, non indossa la mascherina e prevedendo controlli a tappeto e quarantena per chi proviene con gli autobus dai Paesi dell’Est (la Romania detiene attualmente il primato dei contagi in Europa), ad esempio, finora un po’ trascurati e non controllati con incisività visto che gran parte degli episodi verificatisi nelle ultime settimane derivano prevalentemente, nella ricostruzione della piramide dei contatti, dai cd. Contagi di ritorno, non di origine autoctona quindi, bensì importati da altri luoghi se non addirittura da paesi stranieri; una seconda per disciplinare, nel dettaglio, la mappatura dei contagi attraverso la rintracciabilità delle persone, che frequentano ristoranti, discoteche, locali o luoghi dov’è possibile una concomitanza di persone non consanguinee né congiunte.
La sua idea, profusa in norme straordinarie, é di imporre ai ristoranti l’obbligo di farsi rilasciare non solo le generalità dei commensali, ma annotare, di almeno uno di loro, gli estremi di un documento di identità in modo da essere certi, in caso di contagio accertato, quali fossero le persone da contattare e sottoporre a screening.
La proposta ha, però, alzato un grosso polverone di malcontento e proteste, soprattutto dei fautori e difensori della benedetta privacy a fatica conquistata e oramai sigillata in un regolamento europeo n.679/2016, direttamente applicabile in Italia di forte impatto e grandi limitazioni nell’utilizzo e nel trattamento dei dati personali, competenze complesse e specifiche che difficilmente possono essere richieste ad operatori non tecnicamente preparati come i ristoratori o i baristi.
Il problema sono sempre i portatori sani di idiozia…perche’ se tutti i cittadini si comportassero normalmente in maniera onesta e seria non avremmo di certo bisogno del bastone per saper agire o delle minacce per imparare a farlo!
Restano imperituri i vizi ineliminabili degli italiani tutti da Nord a Sud nessuno escluso , votati a rifuggire le regole e trasgredire la legge (se pensiamo alle fughe notturne dalle citta del Nord a mo’ di esodo all’incipit del lockdown ovvero alle movide scatenate e irrispettose dei giovani nei ravvivati centri storici del Bel Paese ovvero alla ostinata violazione delle norme sulla chiusura di molte imprese) , i quali, senza alcun senso di responsabilità e noncuranti del bene e del benessere degli altri, si divertono ancora a fare gli scherzi da ragazzini ispirati alle scene memorabili di “Amici miei”…solo che questa volta un paio di sonore sberle – simboliche sia ben chiaro – andrebbero legittimamente e legalmente ben assestate sui loro sciagurati sfacciati volti!