Come già anticipato mesi fa in numerosi articoli il Covid-19 non può essere trasmesso dagli animali domestici all’uomo ma gli animali possono esserne infettati.
Questo dato ha fatto si che ci chiedessimo tutti se fosse necessario introdurre una campagna di vaccinazione anche per tutelare i nostri migliori amici, l’USDA, Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, che si occupa di concedere licenze commerciali per i vaccini per animali domestici, non abbia approvato alcuna procedura, come chiarisce la portavoce Joelle Hayden: <<I dati non supportano l’emergenza di una campagna di vaccinazione per gli animali le aziende sono libere di fare ricerca e sviluppo su questi vaccini, ma senza licenza non hanno modo di venderli o distribuirli>>.
Anche il vicepresidente esecutivo per la salute e le politiche della EcoHealt Alliance (organizzazione che si occupa di tracciare le malattie emergenti), William Karesh, ha voluto chiarire ulteriormente dicendo: «Cani e gatti non svolgono un ruolo importante nel mantenimento o nella trasmissione della malattia agli esseri umani, per cui non sussiste la necessità di un vaccino per il mantenimento della salute pubblica».
Ma nonostante non si ritenga necessario vaccinare i pets aggiunge: «SARS-CoV-2 non è mai stato un problema esclusivamente umano, fin dai primi giorni della pandemia gli animali domestici, il bestiame e la fauna selvatica sono stati oggetto di diverse domande relative alla possibilità di contrarre l’infezione. Non è ancora chiaro quanti cani e gatti siano stati infettati dal nuovo coronavirus, ma la manifestazione sintomatica della malattia sembra essere lieve o del tutto assente in questi casi. (…) ad ogni modo, se dovesse emergere la necessità di un vaccino per animali reindirizzare le procedure dovrebbe essere relativamente semplice. Le risposte immunitarie variano tra le varie specie, per cui bisognerebbe modificare ad hoc il livello di antigene, ma i fondamenti dell’approccio non cambierebbero».
Cosa dire, noi speriamo che, nonostante i nostri pet non vengano ritenuti pericolosi per la nostra salute e, pertanto, non prioritaria la loro eventuale vaccinazione, si possa anche pensare a tutelare la loro salute a prescindere dall’impatto che possano avere sulla nostra.