Nella storia del cinema la musica è sempre stata parte integrante del video. Un pianista era presente quando i fratelli Lumière, nel lontano 1895, con il loro cinematografo diedero inizio alla settima arte e fino all’avvento del sonoro le proiezioni erano accompagnate sempre da un pianista o un organista o addirittura un’orchestra. Alcuni studiosi hanno portato avanti la teoria che questo legame sia però nato da motivi pratici e non estro artistico, in quanto il rumore del proiettore era molto alto e rendeva fastidiosa la visione del film. Con l’avvento del sonoro però il legame si può dire si sia stretto, con le dovute eccezioni: il maestro del cinema espressionista Fritz Lang abbandonò quasi del tutto la musica, per dedicarsi a suoni e rumori; ma è anche vero che, dall’altro lato dell’Europa, Sergej Prokof’ev, celebratissimo compositore russo, sperimentò nel comporre una colonna sonora per Aleksandr Nevskij (1938) di Sergej Eisenstein, insieme a Lang, uno dei pionieri del cinema.
Ad oggi le colonne sonore possono essere quasi considerate un’arte a sé: vengono ascoltate, criticate e hanno sempre un ruolo importante nel film, finendo spesso ad essere inseparabili: chi riesce a separare Harry Potter o I Pirati dei Caraibi dalla colonna sonora? E senza la musica, mica sarebbe lo stesso? Insomma, durante il corso della storia sono state sfornate miriadi di meravigliose colonne sonore e vediamo insieme le più belle e iconiche.
1) Psycho (1960)
Composizione: Bernard Herrmann
Regia: Alfred Hitchcock
Psycho è una delle pietre miliari del cinema e se lo è lo deve anche grazie alla sua colonna sonora. Herrmann e Hitchcock hanno collaborato per molti film, ma qui raggiungono il loro meglio. Il compositore americano, che ha collaborato anche con altri grandi nomi del cinema come De Palma, Truffaut, Orson Wells e Scorsese, accompagna benissimo l’andamento del film e specialmente la tensione – si sa come Hitchcock sia il maestro della suspence ed egli, con le sue musiche, riesce a tenergli testa nel gestirla e regolarla. L’iconica scena della doccia è di una maestria incredibile, dove con l’ossessività di note prima stridenti e poi grevi Hermann riesce a rappresentare in musica l’accoltellamento violento e la successiva morte.
4) La Cosa (1982)
Musiche: Ennio Morricone
Regia: John Carpenter
Seppur Morricone sia conosciuto per suoi lavori più iconici, come Il Buono, Il Brutto e il Cattivo o qualsiasi della trilogia del dollaro, penso che questa sia una delle sue colonne sonore più riuscite. Carpenter voleva dare alle musiche di questo film un approccio più europeo e, rinunciando a scrivere lui le partiture come spesso faceva, decidendo di rivolgersi al maestro italiano. La scelta si è dimostrata più che conveniente, visto che il risultato è stupefacente. Un perfetto connubio di suoni alla Carpenter, che faceva molto uso di sintetizzatori, e eleganza e raffinatezza morriconiana e un risultato di più di un’ora di musica, maggiormente rimasta fuori dal film.
3) Star Wars
Musiche: John Williams
Creatore: George Lucas
Chi non canta la marcia imperiale appena sente i rullanti? E’ questa la portata che ha raggiunto la colonna sonora di una delle saghe più influenti di sempre. E tutto questo è dovuto a colui che è considerato uno dei compositori più iconici di sempre: John Williams. Oltre ad aver collaborato con svariati registi, tra cui anche Spielberg di cui è fidato collaboratore (ricordiamo Indiana Jones, Jaws, Salvate il soldato Ryan ed E.T. l’extraterrestre), Williams in questa saga ha dato il meglio di sé: ispirandosi a varie composizioni di musica classica rinascimentale, tra cui la suite di Holst intitolata I Pianeti, Williams ha sviluppato la colonna sonora di ben tre trilogie (la terza in compimento), circa cinquanta temi collegati a personaggi e altri elementi di trama, tutto registratato dalla London Symphony Orchestra diretta da lui e oltre 18 ore di musica.
2) Il Padrino (1972; 1974)
Musiche: Nino Rota
Regia: Francis Ford Coppola
Una delle trilogie più belle della storia della settima arte non poteva non avere una colonna sonora spettacolare. Questa è stata composta da Nino Rota, compositore e storico del cinema, icona del neorealismo italiano (sua è la colonna sonora di Zazà) e collaboratore anche di Visconti, Fellini,Totò e De Filippo. Ma l’opera per cui è più conosciuto è appunto il padrino: una serie di capolavori, che creano una delle atmosfere più belle della storia. Approccia la musica con una delicatezza unica, prendendo a piene mani dalle sonorità italiane del tempo, amalgamandole con altri generi. Nel valzer Rota riesce a dare uno specchiato della personalità del padrino: nobile, solo, melanconico, onorevole, spietato, tagliente. Avendo però riutilizzato sue precedenti composizioni per altri film, non è stato mai candidato agli Oscar per questa colonna sonora. Ma verrà ripagato da altri premi e dall’iconicità delle sue melodie.
1) Il Signore degli Anelli (2001; 2002; 2003)
Musiche: Howard Shore
Regia: Peter Jackson
Cori massicci, enormi timpani e ottoni maestosi si fondono a dolci legni e archi nella colonna sonora della trilogia del Signore degli Anelli. Una diversità di suoni e atmosfere e colori che accompagna un enorme universo popolato da bestie magiche, stregonerie e hobbit. Lo studio dietro questa colonna sonora è infinito e ogni leitmotiv (tema ricorrente) prende ispirazione da un diverso tipo di musica – dal folklorismo celtico all’imponenza wagneriana. Durante tutti e tre i film Shore ha inserito un centinaio di diversi temi originali (contando anche Lo Hobbit diventano quasi 170) tutti intrecciati tra di loro e categorizzati in base alla razza della Terra di Mezzo di riferimento, formando la ragnatela musicale più intricata della storia del cinema. Insomma, 13 ore di musica, testi in varie lingue della Terra di Mezzo, varie orchestre composte da un numero che varia dai 120 ai 400 musicisti. Direi che è abbastanza per essere la migliore colonna sonora.
Menzione onorevole:
Blade Runner (1982)
Musiche: Vangelis
Regia: Ridley Scott
Non mi sentivo di lasciare fuori dalla lista questo capolavoro: Blade Runner è uno dei film più densi, intricati e complessi mai girati. La colonna sonora di questo film è la più immersiva mai composta. I ritmi lenti, le immense pause, i sintetizzatori, gli archi e i fiati contribuiscono tutti ad aumentare la claustrofobia e il nervosismo dell’universo distopico inventato da Philip Dick, lo scrittore del romanzo da cui è tratto il film. Ogni traccia è al contempo distaccata dalle altre e sembra essere dotata di un proprio stile e un proprio carattere, ma quando inserite nel film si riesce a notare come condividano tutte lo stesso canone estetico retrofuturista del film.