Lo zenzero (zingiber officinalis Roscoe)appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae. E’ originario del sud est asiatico, pianta medicinale millenaria molto apprezzata anche in cucina, allo stato secco è un antinausea e un antiemetico molto efficace per le donne in gravidanza. Confucio la citò nei suoi dialoghi e il greco Dioscoride ne cantò le virtù nella sua Materia Medica. In Inghilterra nel XVIII secolo era diffuso aggiungerlo alla birra per contrastare lo scorbuto. Nel Medioevo se ne parlava come potente afrodisiaco!
Tuttavia è la medicina cinese a rendergli il giusto merito tanto da inserirlo come armonizzatore in molte formule fitoterapiche. La parte utilizzata è il rizoma da cui trae origine il nome stesso che in sanscrito significa “radice di corno”.
La parte aerea della pianta può raggiungere anche il metro e mezzo di altezza. La polpa del rizoma è molto aromatica e d è rivestita da una sottile membrana, edibile quando il rizoma è fresco. Nella sua composizione fitochimica sono stati individuati un olio essenziale ed un’oleoresina contenenti composti fenolici chiamati gingeroli e sono proprio quest’ultimi a conferire un sapore pungente quasi piccante.
Lo zenzero è usato sia allo stato fresco che secco per disordini gastrointestinali come dispepsia, inappetenza, flatulenza, coliche, ma anche nel trattamento di raffreddore ed influenza. Risultati di recenti studi ne indicano l’utilità nel trattamento di nausea e vomito associati a gravidanza o cure chemioterapiche. Nella tradizione Ayurvedica lo zenzero è descritto anche come antinfiammatorio utile contro reumatismi e artrosi. Guardando al futuro è stato scoperto un componente dello zenzero sottoposto a cottura o essiccamento(6-shogaolo) che sembrerebbe essere 10.000 volte più efficace nella chemioterapia tradizionale impiegata nel contrastare le cellule tumorali.
Precauzione per chi soffre di calcoli biliari, ulcere gastriche o reflusso.