Occhi gay per ragazzi etero!
In inglese suona decisamente meglio.
Al via in questo mese di luglio 2019 la quarta stagione di QUEER EYE il noto programma televisivo targato Netflix in cui un gruppo di 5 uomini gay esperti in una determinata materia danno consigli a giovani etero impacciati su come acquisire stile, fascino e/o su come conquistare una bella donna.
Spassoso, “fashionista” e rilucente, il programma crea un mondo disincantato in cui questi 5 geni, gay e“proud to be” sempre perfetti e sicuri fin nel più piccolo dettaglio, sanno sempre cosa fare e dire in tutte le occasioni. Una sorta di Sex and the city, non a caso la nuova location scelta è proprio the Big Apple, New York.
Cinque uomini che eccellono in altrettante categorie:
– Antoni Porowski espero di cibo e vino
– Tan France esperto di moda
– Karamo Brown esperto di cultura e stile di vita
– Bobby Berk esperto di design
– Jonathan Van Ness esperto di toelettatura
Il programma va a gonfie vele. E’un format ben studiato, per un pubblico che ama vedere la perfezione nelle cose e che cerca il sempre apprezzato happy-ending. Sfruttano un po tutti i luoghi comuni sui gay, dove si crede ancora che siamo “il massimo” nel saper scegliere vestiti o consigliare un arredamento, e sfruttano anche i pochi luoghi comuni sui maschi etero che, pare, non sappiano scegliere un abito o confondono il Tavernello con lo Chardonney. Risultato? Programma divertentissimo ed anche parecchio educativo nonostante sia accusato di diffondere, come detto, stereotipi ormai superati.
C’è da dire che l’Italia aveva già adottato il format, nel 2003 su La7, all’epoca considerata una rete moderna e fuori dagli schemi, andò in onda I Fantastici 5 in cui 5 uomini italiani gay tutti in completo nero, alla ”Man in Black”, giravano l’Italia alla ricerca di maschi etero da salvare da figure orrende con le fidanzate in vista di una cena o un appuntamento galante.
È un programma che tratta anche temi sociali come il razzismo o la spinosa questione del bullismo. Ed il reboot che va in onda ora a differenza della prima serie è incentrato sulle persone e meno sulle differenze nette tra essere gay e etero e ci svela, di volta in volta, anche il lato umano degli esperti. Il punto fermo è comunque la leggerezza, non va preso troppo sul serio, è perfetto da vedere con gli amici e da commentare senza sconti fino all’ultimo minuto, a volte dei consigli semplici vengono elargiti come oro colato, e non credo che serva un esperto di cucina per cuocere un uovo, ma va bene, ci piace lo stesso!
Consiglio di vederlo perché è scanzonato e piacevole.
Ma per davvero i maschi etero sono così bamboccioni e i maschi gay così arguti?