Otto vittorie in trasferta nelle ultime nove gare erano un biglietto da visita che faceva presagire l’ennesimo blitz esterno dei partenopei, lanciati verso la rincorsa al secondo posto occupato dalla Roma e distante solo due punti. La gara di Sassuolo, nell’odiatissimo lunch match della mezza, sarà l’ennesima occasione sprecata dai ragazzi di Sarri che pure giocano bene ma sprecano tanto e vengono colpiti dalle solite amnesie difensive che hanno costellato il cammino, comunque ottimo, dei napoletani. Formazione tipo per gli ospiti, con Strinic che ormai ha acquisito il posto da titolare che fu di Ghoulam, che subito provano a mettere in chiaro le proprie intenzioni bellicose, il Sassuolo da parte sua risponde con una squadra cortissima e attenta che, almeno per metà tempo, renderà inoffensivo il micidiale attacco dei campani. Intorno alla mezz’ora inizia a rendersi man mano più pericoloso il Napoli prima con Callejon che colpisce il palo esterno dopo ottima assistenza di Mertens, poi con Insigne che impegna Consigli con un pericoloso tiro che sbatte davanti al portiere dei padroni di casa e poi ancora con Mertens steso in area senza complimenti da Dell’Orco: il solito Damato, poco amato da queste parti, fa proseguire tra le vibranti proteste dei partenopei. Pochi i rischi difensivi e sempre causati da improvvisi slanci di generosità dei difensori azzurri, in particolar modo è Koulibaly croce e delizia della retroguardia azzurra: prima regala palla al Sassuolo e per poco Berardi non ne approfitta, poi salva su Defrel con un intervento decisivo con l’attaccante francese pronto a battere a rete da pochi metri. Nella ripresa la pressione del Napoli è più convincente e partorisce l’ormai solito gol di inizio ripresa: il copione è quello conosciuto, verticalizzazione di Hamsik (unica giocata di rilievo di una grigia partita), palla a Callelon che la accomoda sulla testa di Merens per il meritato vantaggio. Sembra in assoluto controllo il Napoli ma poco dopo il vantaggio un retropassaggio suicida di Hamsik regala palla a Berardi che pareggia. Si ributtano subito in avanti i napoletani, e qui la sfortuna prende il sopravvento: infatti prima Mertens colpisce una clamorosa traversa su punizione a Consigli immobile e battuto e poi Insigne, dopo un prodigio in area, calcia a giro colpendo il palo interno con il portiere emiliano ancora immobile. Sembra che da un momento all’altro il vantaggio ospite possa concretizzarsi ed invece segnano i neroverdi di casa sugli sviluppi di una punizione con Mazzitelli che batte Reina dopo una respinta dello stesso portiere spagnolo su conclusione di Cannavaro. Sarri lancia nella mischia Milik per provare a recuperare una gara stregata e il polacco ripaga con il gol del pari sugli sviluppi di un corner. Il forcing finale, però, non porta al terzo gol che sarebbe stato meritato ma solo ad una protesta per un salvataggio miracoloso di Cannavaro su colpo di testa di Mertens: gridano al rigore i napoletani ma l’intervento del difensore è di testa. I tre (soli) minuti di recupero non cambiano le cose e il 2-2 finale è una beffa per i napoletani che però, oltre che alla sfortuna, dovrebbero rivolgere il proprio pensiero anche alla sciagurata gestione delle, poche, situazioni difensive cui si trovano a dover far fronte. Tanti, troppi i punti persi contro squadre inferiori e spesso dominate a causa di errori individuali dettati forse da distrazione o da supponenza. La corsa Champions si complica e non resta che vincere le residue cinque gare che restano e sperare in qualche passo falso della Roma stasera impegnata nell’agevole trasferta sul campo del derelitto Pescara.
Sassuolo-Napoli:pali,errori e sfortuna a Sassuolo è solo pareggio
Fabrizio Oliviero, ex commercialista e amante del calcio, malato patologico per i colori azzurri. Una malattia ereditaria trasmessa dal padre e già assorbita dal primogenito; il suo stato d’animo dipende in larga parte dal risultato dell’ultima partita, ama i colori azzurri quasi come i figli e se la domenica è storta meglio non provocarlo fino alla gara successiva!!