Nel seno di una donna si sintetizza tutta la sua femminilità.
Grande o piccolo il seno di una donna è uno strumento di seduzione ma soprattutto è quel legame speciale che dopo il parto continua ad unire in un abbraccio tenerissimo la mamma con il suo bambino ed è fonte di nutrimento naturale per un crescer sano del proprio bebè.
Per tutti questi motivi dunque il seno di una donna va difeso contro la minaccia più diffusa degli ultimi decenni , il tumore alla mammella.
Per vincere questa battaglia contro questo big killer la cosa fondamentale è prima conoscere bene il proprio seno, conoscere il tumore mammario e conoscere gli strumenti per difenderlo.
Per riuscire ad offrire alle nostre lettrici un’informazione precisa su un argomento così delicato, ho voluto avvalermi della speciale collaborazione del Dott. Massimiliano D’Aiuto – chirurgo oncologo del dipartimento di senologia e responsabile del progetto Unterforty dell’ Istituto Nazionale Tumori “ G. Pascale” di Napoli.
Dott. D’Aiuto, è il primo promotore a Napoli della prevenzione in età giovanile.
D.: Il seno di una donna come si compone?
Il seno è costituito essenzialmente da quattro strutture:
la ghiandola mammaria: simile per struttura ad un grappolo d’uva, dove gli acini sono i lobuli, in numero di 15 – 20, ognuno dei quali è collegato da sottili canali (dotti) al capezzolo.
Il tessuto adiposo: di consistenza morbida e volume variabile, avvolge e protegge la ghiandola mammaria.
Il tessuto connettivo di sostegno: simile ad una rete, esso racchiude la ghiandola mammaria svolgendo un’azione di sostegno per il seno rispetto al piano muscolare e al tessuto cutaneo mediante il legamento di Cooper.
La cute ed il complesso areola capezzolo: il capezzolo è il punto di arrivo dei dotti galattofori, presenti in numero di 15-20. Sia il capezzolo che l’areola sono dotati di fibre muscolari lisce che permettono l’erezione del capezzolo ed il corrugamento dell’areola
D.: Cos’è la neoplasia alla mammella?
Il tumore al seno rappresenta un gruppo eterogeneo di neoplasia che hanno origine nella ghiandola mammaria e presentando profonde differenze fra loro. Le cellule tumorali sono cellule del seno che si dividono e crescono in maniera incontrollata sino ad invadere i tessuti circostanti o diffondersi in aree distanti del corpo.
D.: Da cosa sono rappresentati i fattori di rischio?
I fattori di rischio sono quei fattori che possono aumentare la probabilità̀ di sviluppare il cancro al seno nell’arco della vita. Gli ormoni svolgono un ruolo importante nella formazione del tumore al seno. Alcuni, come il menarca precoce, l’assenza di gravidanze o la menopausa tardiva, non si rivelano particolarmente significativi sul piano dell’incremento del rischio. L’utilizzo della pillola anticoncezionale, le stimolazioni ormonali per avere gravidanze le la pillola sostitutiva della menopausa possono aumentare il rischio sensibilmente. L’età e la familiarità rappresentano i principali fattori di rischio per lo sviluppo del tumore al seno. Tuttavia, altri fattori, legati alle abitudini e allo stile di vita, sono meritevoli di maggiore attenzione perché la loro correzione può contribuire a ridurre l’incidenza della malattia. In particolar modo, il contenimento del peso corporeo e della massa grassa, l’attività fisica e la non assunzione di alcolici sono importanti fattori di protezione in grado di ridurre il rischio di ammalare di tumore al seno .
D.: Qual è la % di incremento del tumore al seno in Italia?
Negli ultimi 10 anni siamo passati da circa 30.000 nuovi casi di tumore al seno/anno ai quasi 45.000 nuovi casi attesi nel 2016.
D.: Qual è il posto che occupa la Campania in una classifica nazionale?
La Campania è la 4 regione più abitata d’Italia e ogni anno, circa 4000 donne ammalano di tumore al seno nella nostra regione.
D.: Cos’è la prevenzione primaria e che importanza ha?
La prevenzione senologica primaria si basa essenzialmente sulle seguenti strategie:
Eliminare i fattori di rischio che aumentano la probabilità d’insorgenza del tumore al seno.
Incrementare la diffusione dei fattori protettivi, in grado di diminuire la probabilità di ammalarsi di tumore al seno.
D.: Cos’è la prevenzione secondaria e che importanza ha?
La prevenzione secondaria è volta ad implementare strategie efficaci di anticipazione diagnostica, in grado cioè di diagnosticare il tumore al seno in fase precoce, quando le possibilità di cura sono più alte. La più importante misura di prevenzione secondaria del carcinoma mammario è rappresentato dallo screening mammografico che prevede l’esecuzione di una mammografia gratuita ogni due anni in donne di età compresa fra i 50 e i 70 anni.
D.: L’allattamento al seno aiuta nella prevenzione?
La gravidanza e l’allattamento, per azione degli ormoni femminili, comportano modifiche fisiologiche importanti del seno che matura svolgendo la sua funzione, ossia allattare, tutto questo rappresenta un fattore protettivo per l’insorgenza delle neoplasie mammarie.
D.: La chirurgia estetica negli ultimi anni in forte aumento, mette a rischio il seno di una donna contro questa minaccia?
La chirurgia estetica non aumenta il rischio d’insorgenza del tumore al seno e non comporta un ostacolo alla diagnosi precoce del carcinoma mammario. Tuttavia, la presenza di protesi mammarie può richiedere l’impiego aggiuntivo della risonanza magnetica mammaria fra le metodiche diagnostiche utilizzate per ottenere una diagnosi precoce.
D.: In quale età si inizia a fare prevenzione e quali sono gli screening consigliati?
Dai venti ai 30 anni il rischio di ammalare di tumore al seno è bassissimo. In questa fascia d’età sarebbe opportuno effettuare l’autopalpazione con regolarità e sottoporsi ad ecografia mammaria solo in caso di riscontro di noduli mammari. Dai 30 ai 40 anni, le donne dovrebbero effettuare una visita senologica ed una ecografia mammaria a cadenza annuale. Dai 40 ai 50 anni, oltre alla visita senologica ed alla ecografia mammaria può essere indicata la mammografia, sempre su prescrizione del senologo. A partire dal cinquantesimo anno d’età, ha inizio lo screening mammografico che prevede una mammografia ogni due anni. In seni particolarmente densi può essere indicato l’aggiunta dell’ecografia mammaria. In caso di elevata familiarità per carcinoma mammario, trova indicazione anche la risonanza magnetica mammaria fra le metodiche di screening utilizzate per la identificazione precoce di neoplasie mammarie.
D.: Il ruolo dell’autopalpazione dall’età giovanile….
Ancora oggi l’80% dei tumori che insorgono prima dei 40 anni d’età vengono scoperti dalle pazienti. Le donne che effettuano con regolarità l’autopalpazione si accorgono prima della presenza della neoplasia ed hanno maggiori possibilità di guarigione.
D.: Come si può fare prevenizione a tavola?
Riducendo l’apporto calorico, contendendo il peso corporeo, evitando l’assunzione di zuccheri sintetici, farina raffinata e derivati animali. Aumentando il consumo di verdure, legumi, frutta e fibre.
D.: Credenze sul tumore al seno …. Cosa è vero e cosa no?
Il tumore al seno è una malattia guaribile? Si!
Questo significa che si guarisce sempre? Purtroppo no.
E’ per questo che occorre dare grande importanza allo stile di vita e all’anticipazione diagnostica, perché più precoce è la diagnosi, maggiori sono le possibilità di guarigione.
D.: …… risponda ad una domanda che avrebbe voluto ricevere ma non l’è stata ancora rivolta?
Mi faccio molte domande, le mie preferite sono quelle che non hanno risposte. E’ in quei pensieri che spesso mi perdo traendo spunto per nuove direzioni.
D.: Che programma di screening precoce offre l’ospedale “G. Pascale” ed il suo dipartimento alle donne di tutte le età?
L’Istituto Pascale rappresenta il terzo livello per le donne che partecipano allo screening mammografico della nostra regione. In altri termini, il Paascale rappresenta il luogo dove vengono indirizzate le donne che necessitano di essere operate per una lesione mammaria sospetta o tumorale. Inoltre, l’Istituto Pascale è sede del primo progetto europeo per la prevenzione diagnosi e cura del tumore al seno nelle giovani donne. Il progetto, denominato Uderforty, si rivolge elettivamente alle donne di età inferiore o uguale a 40 anni e prevede percorsi personalizzati di prevenzione primaria e secondaria del tumore al seno modulati in funzione della categoria di rischio e delle caratteristiche strutturali della ghiandola mammaria.
D.: Quali sono i contatti utili a servizio del pubblico offerti dal “G. Pascale”?
Per qualsiasi prestazione ambulatoriale (visita o indagine strumentale) è necessario effettuare la prenotazione presso il CUP: di persona agli Sportelli al piano terra dell’ Edificio Day-Hospital dal lunedì al venerdì ore 08:00-14:00 oppure via e-mail, all’indirizzo cup@istitutotumori.na.it (con un mittente non pec), oppure via fax, al numero 081.5903.784
D.: Presso il “G. Pascale” in caso di visite urgenti per casi conclamati dove rivolgersi e in quali giorni?
Pressso l’Istututo Pascale di Napoli, al V piano del Day Hospital, di martedì e di giovedì, è possibile effettuare una visita senologica urgente presentando un’impegnativa per visita senologica con il bollino rosso dell’urgenza.
Grazie alla consulenza del Dott. Massimiliano D’Aiuto, siamo certi di aver promosso in modo chiaro che la PREVENZIONE PRECOCE è l’unico strumento SALVA VITA.
Non bisogna avere timori, spesso molte donne non fanno indagini per la paura di scoprire qualcosa da cui credere di non sapersi difendere, questo è un enorme errore!!!
La ricerca scientifica, le strutture ospedaliere pubbliche, specialisti seri e responsabili mettono a nostra disposizione tutta una serie di conoscenze e strumenti in grado di prevenire, difendere e salvare le nostre vite.
….. Non viviamo di rimpianti ……. La vita è nostra e difendiamola!!!