Chi pensa che i disagi della nostra amata città siano relativamente attuali, dovrà ricredersi leggendo di due episodi accaduti nell’attuale Piazza Dante. La Piazza dedicata al poeta fiorentino portava in origine il nome di “Largo Mercatello”. Il motivo era che il mercoledì vi si svolgeva il mercato, in seguito fu designata con un nuovo nome e chiamata “Piazza della conservazione del Grano “ per la presenza dei granai pubblici e infine “Largo di Port’Alba al Mercarello”. Nel sedicesimo secolo si svolgeva Scuola di equitazione frequentata dai gentiluomini napoletani e spesso le compagnie di attori itineranti mettevano in scena spettacoli per il popolo presente.
Nell’ 800 il Consiglio edilizio, decise di costruire un grande orologio che i napoletani potessero scorgere anche di notte, si scelse la Piazza per erigerlo. Il primo Aprile del 1858 l’orologio fu inaugurato con una manifestazione solenne, peccato che come un grande “pesce d’Aprile”, l’orologio non funzionava. I napoletani attesero il loro orologio che fu prima riparato e poi sostituito, dopo tutti questi interventi, l’orologio non voleva proprio funzionare in nessun modo, fu quindi abbandonato e fatto a pezzi durante i moti popolari di due anni più tardi. Altro episodio singolare è costituito dal progetto di una grande statua di Carlo di Borbone a cavallo, che doveva essere posta al centro della piazza, si decise che fin quando non fosse stata pronta, sarebbe stata sostituita da un fac- simile in gesso che restò lì per ben trentacinque anni, sempre coperta da un telo. Durante i moti del 1977 un patriota, finalmente, levò il telo e decapitò il re che d’altronde era già morto da dieci anni…. Quando si parla di tempismo.