Nell’immaginario comune, quando si parla di tartarughe si visualizza sempre un ibrido tra ET ed un essere saggio e pigro; invece ci sono talmente tante razze completamente differenti sia per estetica che abitudine tra loro che sembrerebbe impossibile conoscerle tutte.
Ormai le razze classificate come più rare e soprattutto meno “domestiche” e pericolose sono soggette ad uno spietato commercio illegale che va a danno sia della fauna e della flora autoctona che delle persone, ma soprattutto di quel soggetto stesso.
La dimostrazione di quanto detto è ciò che è avvenuto settimana scorsa in Piemonte, dove girovagava per le strade di Collegno una Chelydra Serpentina, più comunemente conosciuta come “tartaruga azzannatrice”, prontamente segnalata all’Università di Veterinaria di Grugliasco che a sua volta ha allertato i Carabinieri Forestali di Torino per trovare una nuova ubicazione più idonea alla tartaruga.
La bestiola è stata presa in carico dal Centro Animali non Convenionali di Grugliasco; il CANC ha postato su Facebook queste parole: “Li detengono illegalmente, poi si stufano e li abbandonano in giro…senza dubbio questa è la triste storia di questa bella Tartaruga azzannatrice (Chelydra serpentina) trovata stanotte vagante e portata qui al CANC. In base al Decreto del Ministero dell’Ambiente del 1996, questo animale è in elenco tra le specie pericolose per l’incolumità pubblica e quindi il commercio e la detenzione da privati è vietata…”
Purtroppo negli ultimi anni in tutta Italia sono stati rinvenuti esemplari di tartarughe il cui commercio è illegale in parchi, fontane, o più semplicemente in strada; difatti è divenuta prassi acquistarli inconsapevoli delle esigenze e complici di un illecito per poi trovarsi animali ingestibili, malati o semplicemente troppo grandi per il terrario o l’acquario di casa.
Ricordiamo che la “tartaruga azzannatrice”, insieme a quella alligatore è tra quelle di maggiori dimensioni di acqua dolce, infatti può arrivare a raggiungere la grandezza massima in casi record di più di 30 kg e la lunghezza di quasi 50 cm.
Ha dei muscoli del collo sviluppatissimi che consentono di sferrare morsi repentini proprio come i serpenti, dai quali, appunto prende il nome di “serpentina”.
Si tratta di un rettile tipico del Nord America, dove in acque stagnanti e melmose si nasconde per afferrare pesci, uccelli, piccoli mammiferi, crostacei, piante e carogne.
I soggetti divengono ancor più aggressivi quando fuori dall’acqua dove non si sentono al sicuro e si vedono costretti ad attaccare per non apparire vulnerabili.
Possono essere animali longevi, alcuni esemplari in cattività hanno superato abbondantemente i 40 anni.
È difficile anche “reggere” idoneamente e soprattutto incolumemente questi esemplari: infatti pur reggendoli ai lati, potreste beccarvi un morso, visto il lungo e flessibile collo; ed il rischio graffi e lacerazioni è alto per i lunghi artigli su tutte e quattro le zampe. Inoltre essendo troppo grande per ritrarre la testa nel guscio, come la tartaruga alligatore ha sviluppato il famoso “morso a scatto” di cui parlavamo prima.
Nel caso vi assalisse ancora l’irrefrenabile, stupida, voglia di alimentare il commercio illegale di Chelydra Serpentina, sappiate che la detenzione di un esemplare è punita con l’arresto fino a 3 mesi e con l’ammenda da 7.746 a 103.291 euro.