Vent’anni, oggi, in ricordo di una tra le più belle espressioni della musica internazionale. Vent’anni oggi in ricordo di Fabrizio De André.
Con la consapevolezza che mai nulla sarà più come prima proviamo a ricordare qualcuno che, a suo modo, ha saputo creare delle pagine di arte e di poesia sotto forma di musica. Purtroppo per molti di noi questo artista è solo un pensiero, un idea, un’enfasi di note; siamo incolpevolmente troppo piccoli per aver vissuto quei momenti dal vivo, quindi abbiamo dovuto recuperare un po come capita, ma almeno in questo la tecnologia ci è venuta in aiuto.
Approcciare a De André non è facile, in quanto potremmo dire che è stato uno tra i maggiori esponenti della musica “colta”. Fine lettore di poesia e di letteratura sin da subito sviluppa uno stile articolato e ricco di eufemismi; non è raro nei suoi testi trovare frasi estremamente rivelatrici; ben più di quanto si possa pensare.
Ci hanno insegnato la meraviglia
verso la gente che ruba il pane
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame.
Non esiste un pensiero “riveduto” per vendere una qualche copia in più, non esiste l’ingraziarsi il pubblico o l’impresario…esiste per questo artista essere se stesso; lasciare qualcosa su cui la gente possa riflettere. Quando penso alla musica poi c’è solo da imparare…o almeno da provarci. Basta aprire youtube per vedere con chi era solito accompagnarsi su un palco durante le sue esibizioni live: la PFM (Premiata Forneria Marconi) i New Trolls, fior fior di musicisti ed amici di vario genere del calibro di Luigi Tenco, Gino Paoli, Paolo Villaggio…tutta gente di una certa fattura insomma. “Una parola per una libertà, una canzone per una idea“…questo è il messaggio che mi viene in mente quando penso a Fabrizio De André e a quello che, forse, involontariamente, quest’artista ha creato. E’ la sua una canzone d’autore “vera” fatta di umanità, fatta di concretezza, di disagio e di lussuria. Ed è quello che oggi, sempre più aridamente, manca alla nostra canzone…una stoffa concreta di esperienza. Abbiamo ancora tanto da raccontare ma non riusciamo più a farlo tanto siamo presi dalle cose effimere di questa società; corriamo sempre alla ricerca di ogni piccolo escamotage, di ogni possibile soluzione quando in realtà la soluzione più valida ce l’abbiamo sempre a portata di mano…la semplicità.
Bisognerebbe trovare un posto nei corsi scolastici per le persone come Fabrizio De André, perché fini musicisti, arguti pensatori e sinceri cantastorie e da un po che qui non ne fanno più.