Una breve, brevissima anche se felice parentesi: questo è stato per il Napoli, a quanto pare, il successo contro la Juventus; meno di una settimana dopo gli azzurri di Gattuso sono ripiombati nel baratro da cui si erano apparentemente rialzati contro i bianconeri (che ad Oporto hanno dimostrato di non passarsela bene manco loro), perdendo malamente (2-0) a Granada e compromettendo seriamente il cammino in Europa League.
Come in Coppa Italia a Bergamo, i partenopei durano una ventina di minuti scarsi, subiscono due gol sinistramente simili ai tanti già presi in queste settimane (uomo libero sul secondo palo, contropiede subìto dalla trequarti avversaria con la squadra totalmente sbilanciata), e riescono a tirare in porta per la prima ed unica volta al minuto 87.
Le numerose assenze possono spiegare fino ad un certo punto l’ennesima prestazione imbarazzante di Insigne e compagni, sia perché l’11 messo in campo era, sulla carta, comunque competitivo, sia perché di fronte c’era un avversario non irresistibile ed esso stesso fortemente rimaneggiato.
Altrettanto imbarazzanti, francamente, le dichiarazioni post partita di Gattuso, il quale ha più o meno sostenuto che passare il turno avrebbe poco senso visto che non ci sarebbero giocatori da schierare nei turni successivi: affermazione molto simile a quella, altrettanto discutibile, fatta prima del ritorno di Coppa Italia, quando il tecnico definì il passaggio del turno “non una priorità”, mettendo le mani avanti in previsione di un’eliminazione poi puntualmente arrivata.
Prima di capire se il Napoli avrà la voglia, prima che la forza, di provare a rimontare gli andalusi ed a passare il turno, ci sarà da affrontare nuovamente l’Atalanta a Bergamo, in un altro scontro diretto fondamentale in chiave Champions.
In realtà neanche gli orobici sembrano in un gran momento: dopo aver sofferto più del dovuto nella ripresa contro la banda Gattuso nella semifinale di ritorno, hanno strappato i 3 punti al derelitto Cagliari di Di Francesco soltanto all’ultimo respiro con una prodezza di Muriel.
Inoltre, la testa della squadra di Gasperini non potrà non essere inconsciamente proiettata allo storico appuntamento della settimana successiva, quando Ilicic e soci sfideranno il Real Madrid nell’andata degli ottavi di Champions League.
Il timore è che questa Atalanta a marce ridotte sia comunque in grado di superare agevolmente quel che resta del Napoli, come accaduto 10 giorni fa in coppa: gli azzurri arriveranno alla sfida di Domenica (ore 18) ancora in piena emergenza, e con una probabile assenza in più, ovvero Politano uscito anzitempo a Granada per un problema al costato.
Le buone notizie arrivano sul fronte covid, dove si registrano le guarigioni di Koulibaly e Ghoulam, che però probabilmente saranno disponibili solo a partire dal ritorno con gli andalusi, ammesso che Gattuso decida di utilizzare almeno in qualche occasione l’algerino, tenuto a lungo ai margini durante la stagione.
Formazione praticamente già fatta dunque, con Zielinski al posto di Politano e Bakayoko in luogo di Lobotka (inguardabile giovedì), in una sorta di 4-4-2 di stampo ancelottiano.
Appare impossibile aspettarsi sensibili miglioramenti sul piano del gioco, ma è doveroso quantomeno rivedere l’abnegazione e lo spirito di sacrificio visti contro la Juventus, che la squadra dovrà tirar fuori sempre, da qui in avanti.
Da Giovedì prossimo, purtroppo, con ogni probabilità agli azzurri resterà solo l’obiettivo Champions, da raggiungere attraverso una serrata lotta in campionato: Gattuso ed i suoi dovranno fare di tutto per non trasformare il girone di ritorno in una lenta ed insopportabile agonia.