Nasce oggi su “Senza Linea” una nuova rubrica.
Il suo obiettivo è di approfondire i temi che ci stanno a cuore, che mettono in subbuglio il nostro essere.
Il suo scopo è di affrontare con una nuova prospettiva, i problemi che tutti noi abbiamo, i quesiti che ci poniamo su noi stessi, sulla nostra vita e sulle nostre relazioni.
Non ci saranno risposte esaustive. Non ci saranno risposte risolutive.
Sarà un momento da dedicare a noi stessi per riflettere, per smettere di cercare risposte e iniziare a farci più domande. Domande che ci permetteranno di ampliare la nostra percezione, che ci daranno la possibilità di guardare con una nuova luce, una luce calda ed accogliente, i quesiti di sempre.
Leggere una rubrica di psicologia non sostituisce un consulto psicologico ma è uno spunto per iniziare a guardarsi dentro. È uno spunto verso il coraggio infatti, lo psicologo è il “medico” dei coraggiosi.
È il medico di quelli che hanno la forza di guardare i propri limiti e la propria sensibilità, di tutti quelli che hanno deciso di ammetterli. Di considerarli e di mostrarli in modo da riuscire a trasformarli in risorse, con l’aiuto di un esperto. Trasformare un limite in una risorsa è possibile. Il primo passo è assumersi la responsabilità del proprio cambiamento. Il secondo passo è la richiesta di aiuto. Un passo dopo l’altro e ci si trova a camminare per una nuova strada. La strada della consapevolezza di sé stessi.
Facciamo un po’ di chiarezza.
Cosa è un limite?
Il limite è un confine; può essere una barriera invalicabile o una soglia da cui si può vedere oltre il proprio campo percettivo.
Tutti abbiamo limiti. C’è chi ha bisogno di superarli e c’è chi tende a stare nel proprio campo.
Il nostro vagare tra la volontà di “andare oltre” e la rigidità di restare “dove siamo” definisce il nostro atteggiamento nei confronti dei nostri ed altrui limiti.
I genitori, all’inizio della vita di un bambino, soddisfano tutti i suoi bisogni di accudimento. Piano piano, poi questi bisogni iniziano a non essere più soddisfatti nell’immediato, iniziano i rinvii e i divieti attraverso le regole. Il modo con cui gestiamo la frustrazione (ma questo è un altro argomento) che ne deriva, contribuisce a determinare il nostro atteggiamento nei confronti dei limiti. Se abbiamo avuto genitori in grado di porre giusti limiti, non troppo stretti e non troppo ampi, saremo in grado di distinguere quando è il caso di provare a forzare la mano per superarli e quando invece è meglio accettare come siamo fatti.
Alcune volte però, entriamo in un circolo vizioso in cui crediamo che le cose non vanno come dovrebbero. Con questo pensiero, potremmo non tentare mai di affrontare i nostri limiti.
Potremmo alimentare sempre più l’idea di essere persone non capaci o meno capaci degli altri.
Cosa è una risorsa?
Una risorsa è un mezzo che fornisce aiuto in situazioni di necessità.
Dunque, se riconosciamo i limiti si ricontattano le insicurezze, si fa esperienza con il senso di impotenza, ci si pone di fronte ad una riflessione profonda su noi stessi.
I limiti si trasformano in risorse nel momento in cui, una volta riconosciuti si intraprende una ricerca interiore su chi siamo, cosa potremmo essere e cosa non potremmo mai essere.
Proviamo a riconoscere i limiti, creare le risorse per cambiare e così andare oltre i confini che noi stessi ci siamo costruiti per vedere e iniziare a “raggiungere” l’orizzonte.