La morte del piccolo Manuel di soli 5 anni a Casal Palocco a Roma è stato uno squarcio drammatico in questi giorni.
Vittima innocente di un tragico gioco sui social che a sentirlo fa rabbrividire.
Cinque giovanissimi poco più che ventenni, mito dei canali social con migliaia di fan seguaci delle loro assurde avventure, famosi col nome di “the Borderline” per le loro sfide oltre ogni limite che postavano con tanto di like e entusiastici followers.
Questa volta, la Challenge nel linguaggio dei giovanissimi consisteva nel guidare no stop un’auto di grossa cilindrata, una Lamborghini Urus nello specifico, per dei giorni in modo continuativo.
Chiaro è che al di là dell’ assurdità in se’ della sfida, che segna un vuoto incredibile nella vita di questi ricchissimi ragazzi, il rischio era assolutamente insito nella stessa dinamica delle prove a cui si sottoponevano.
Per pura sfortuna, i 5 ragazzi e il loro leader nei minuti che li separano dalla tragedia e dalla rivoluzione inevitabile delle loro vite , hanno registrato video in cui esaltano i loro valori: soldi facili, auto di lusso, sensazione di onnipotenza, convinzione di autocontrollo della situazione, eccitazione fuori misura, idolatria dell’auto di lusso e dispregio per i “poveri” tra cui la sventurata Smart che incrocerà tragicamente il loro destino.
Ormai in dirittura di arrivo per il raggiungimento del loro obiettivo, dopo il video del delirio sui social e il lancio del guanto di sfida, si sono lanciati per percorrere a più di 100 km orari un tratto di strada abitato con tanto di scuola e supermercato e in un batter d’occhio si sono accartocciati nella macchina di Manuel che pur trasportato al pronto soccorso troverà la morte per il violento impatto dello scontro; gravi anche la madre e la sorellina tuttora ricoverate senza pericolo di vita.
Al momento del violento scontro, sono accorsi subito i primi testimoni che hanno raccontato i drammatici istanti immediatamente prossimi all’incidente, con il soccorso di Manuel e la madre che gravemente colpita raccomandava di prendersi cura dei suoi figli coinvolti dall’impatto.
Pur non conoscendosi ancora la dinamica precisa dell’incidente, i cinque ragazzi sono usciti illesi dalla loro Lamborghini accartocciata e hanno cominciato a fare una ripresa video delle auto distrutte nel sinistro, non solo pare ridessero della malefatta…e si sentissero sereni perché avrebbero provveduto a liquidare la famiglia di Manuel con un risarcimento consistente e amen!
Non possiamo avere la certezza che sia andata proprio così, visto che sono tutti de relata, resta lo sconcerto di una narrazione pericolosa e disarmante.
Come si può giustificare una idea tanto stupida e per niente rivoluzionaria e ribelle????
Si avverte il vuoto di una parte di questi giovanissimi divorati dai social e dall’idea di un successo facile e di un guadagno e di una notorietà senza sacrifici, quasi senza meriti.
Il problema non è solo quello di fare una ramanzina ad una generazione che fa della propria vita un percorso intenso e pericoloso per se’ e per gli altri quanto una riflessione triste e drammatica, anzi una constatazione del vuoto esistenziale dei ragazzi.
Una volta la sfida era marinare la scuola, fare un weekend da soli col fidanzato di nascosto, scappare a vedere un concerto, bere un bicchiere di vino e fumare una sigaretta…ma ora la sfida, nemmeno nascosta, perché pubblica, pubblicata e condivisa in diretta, ha tanto di sostenitori sia in termini economici che di fan…
Capita sempre più spesso che gli influencer per difendere le loro attività accusino chi si basta di 1000 euro al mese facendo una vita semplice con sacrifici per acquistare casa, formare una famiglia, vivere una vita dignitosa…quasi come se chi non veste firmato e griffato e non cena tutte le sere fuori e non solo, si sveglia alle 6 di mattino per lavorare 40 ore settimanali è un vero emerito coglione perché magari ha pure studiato un botto per raggiungere quei risultati…considerato però un nulla cosmico da chi mille euro li guadagna con una foto, viene invitato a feste e cene e indossa abiti griffatissimi che nemmeno con la tredicesima un povero Cristo si può permettere!!!
E allora se questo è il punto di partenza, il punto di arrivo non può che essere quello di mettere su sfide stupide per guadagnare soldi facili e tanti tanti privilegi in regalo, nonché un po di vacua sterile notorietà!
In una delle mille interviste degli abitanti del posto, mi è capitato di sentire una madre che raccontava di come suo figlio di 7 anni seguisse i Borderline sui canali YouTube col suo cellulare!?!?
Quante informazioni in questa frase: a sette anni con un cellulare che segue 5 pazzi incoscienti che guidano senza senso e senza alcuna accortezza come richiederebbe il Codice della Strada essendone un fan scatenato.
Come è possibile che il cellulare sia divenuta l’unica agenzia educativa oggi che sostituisce tutti, famiglia, scuola, chiesa, i vecchi sani principi.
Molto più comodo ed economico di qualsiasi babysitter i bambini vivono ore e ore in compagnia del cellulare e dei suoi contenuti pericolosi senza la guida e il controllo di un adulto.
Il problema non è la demonizzazione della tecnologia ma del suo uso smodato e senza alcuna limitazione: e’ quella la vera deviazione.
Gli stessi ragazzi, un gruppo di cinque amici in cui figura anche una ragazza, sono ormai inseriti nel registro degli indagati per omicidio stradale, un’accusa talmente pesante e gigantesca rispetto alla loro età ma purtroppo proporzionata alle loro responsabilità laddove si dimostrasse un nesso tra la loro condotta e la tragica scomparsa di Manuel.
Quanta tristezza e rabbia consegna questa storia.
Emerge il vuoto incolmabile di una perdita di un bambino innocente che fino a pochi minuti prima sorrideva in macchina con la sua mamma e la sua sorellina, anch’esse sopravvissute alla vita ma con un dolore che non le lascerà mai nel loro futuro.
E dall’altro, come non pensare alla dissoluzione totale della vita dei cinque giovanissimi YouTuber incantati dal successo e guadagno facili e distrutti nelle loro giovani vite perché dovranno affrontare un processo, un’accusa terribile, una cicatrice nell’anima che non scomparirà facilmente..
Manuel è morto…
E la sua vita non meritava di essere tanto breve…spenta da un destino crudele fatto di attimi senza senso e deliri senza scopo…accartocciata in un istante di pura ingiustificabile stupida follia!