Jan Komasa lo abbiamo già apprezzato lo scorso anno per il film Corpus Christi, che aveva meritatamente raggiunto la candidatura all’Oscar per il miglior film straniero. Il regista polacco torna su Netflix con un film che a tutti gli effetti potrebbe in breve tempo diventare un cult, affrontando le problematiche social e sopratutto le influenze che ne può subire la massa.
The Hater è un film drammatico che segue la vita di Tomasz, un ragazzo al contempo gelido e spietato, che dopo il fallimento universitario trova lavoro presso un’agenzia di social media manager, che ha l’obiettivo di screditare la concorrenza. Una carriera da odiatore seriale, che il giovane riesce a percorrere con talento e ingegno, in una splendida Varsavia. Il film mostra, con cruda realtà, come è possibile manipolare dati, immagini, filmati, mostrare a menti facilmente influenzabili, la verità creata a tavolino, atta a screditare il concorrente politico di turno.
Il ritmo del film rallenta durante la parte centrale, ma la bravura del protagonista è tale, che l’odioso Tomasz e la sua smania di potere, riescono a creare un ritmo proprio, riecheggiando altri personaggi già visti, solitari e notturni che nell’ombra sfidano il potere, anche se in questo caso lo si fa per proprio torna conto. Lo sfondo politico polacco funziona alla perfezione, dipingendo un’atmosfera reale, fra personaggi politici deboli e movimenti populisti, figli di questo periodo storico che stiamo attualmente vivendo.
In definitiva un film da vedere assolutamente, per capire le dinamiche social e le false verità che spesso mirano a manipolare l’opinione pubblica. Un protagonista che, grazie alle straordinarie doti del giovane attore Maciej Musiało, è insopportabile e calcolatore, freddo e glaciale, un “social killer” seriale che senza alcun dubbio farà rimanere lo spettatore, incollato allo schermo fino all’ultimo fotogramma.