In questo nuovo appuntamento di Lui&LEi sono alle prese con la spesa….una nuova sfida per la nostra coppia.
Spesa vista da lui
Fino a poco tempo fa fare la spesa era un’ attività normale, quasi piacevole. Sceglievo quello che mi piaceva con calma, scorrazzavo con il carello tra i vari reparti e potevo fare anche quache chiacchera piacevole (anche molto piacevole). Poi è arrivata LEI e ovviamente è cambiato tutto. Perchè LEI è stata una precorritrice di tutte le manie salutiste dell’ ultimo millennio.E’ stata nell’ordine: fan dell’agricoltura bio, del kilometro zero, dei gruppi di spesa e del commercio equo e solidale. Ovviamente ora è diventata una vegana, e anche questo è materia di scontro perchè io sono un patito del junk food, del foodporn e ovviamente carnivoro convinto. Non mi nascondo dietro un dito, anche a me quelle povere bestie fanno un pò pena, ma adoro la carne e non credo che le vongole abbiano diritto all’autodeterinazione.E dato che non abbiamo abbastanza problemi, anche la spesa è diventata terra di scontro.Ovviamente i carrelli sono rigorosamente separati. Nel mio si può trovare della splendida carne da fare arrostita, qualsiasi schifezza preparata a livello indistriale e alcool , nel suo potete trovare truciolato, radici, kamut, farro e succo di agave. Per non parlare di quei preparati alimentari preconfezionati, davvero tristissimi, che hanno la forma di alimenti normali ma sono fatti con seitan, quinoa e bacche di ginepro, ma dico io, se i vegani odiano tanto il cibo della gente normale, perchè le loro schifezze devono assomigliare ai nostri cibi classici?Per non parlare del tofu, il cibo più insipido della terra, cibo di cui lei è ghiotta. Non ho mai capito perchè LEI ne fa sempre scorte, quasi avesse paura che lo togliessero dalla produzione (magari!). E così il suo carrello si riempie di schifezza inenarabili. Le uniche cose normali che compra sono la pasta, rigorosamente bio, non raffinata, integrale e parzialmente masticata dalle mucche e i dolci. Perchè si, anche una vegana mangia i dolci, anche se sono meno buoni dei nostri, fatti con ingredienti spesso esotici e dal gusto a dir poco particole, e guai a parlare dello zucchero rafinato, lei preferirebbe che mi facessi di eroina.Intanto io faccio la mia spesa, il carrello si riempie, unica nota dolente è il non poter più chiaccherare amabilmente con l’addetta del banco salumeria, lei mi aspetta lì ogni settimana, mi fa assaggiare le sue splendide mozzarelle (ma che avete capito!), e mi affetta i canonici 200gr di “mortazza” da mangiare nello sfilatino fatto ovviamente di farina raffinata cancerogena.Ci avviciniamo alle casse, il momento del conto è arrivato, paghiamo la stessa cifra, ma io sghignazzo perchè i suo carrello è mezzo vuoto, il mio invece è pieno di ogni schifezza partorita dall’ indstria alimentare europea. Perchè si, da quando è diventata vegana lei la sua spesa la paga da sola, forse per darmi uno schiaffo morale, forse per dispetto, questo nn lo so, ma almeno non sono complice di questa follia.Finalmene si torna a casa, stasera lei rifarà di nuovo la carbonara vegana, a dire il vero l’ ho già assaggiata l ‘ultima volta che l’ha fatta, la ricetta l’ha presa proprio da Senzalinea, davvero molto buona, ma non le dirò mai che mi è piaciuta, non le darò mai questa soddisfazione!
Spesa vista da lei
Dimmi come mangi e ti dirò chi sei…. Anzi, no, non mi pare che la frase sia questa ma fa lo stesso. Lo ammetto e faccio outing sono una maniaca dei supermercati, ma non maniaca nel senso deleterio del termine. I supermercati m’ipnotizzano, potrei passare ore a studiare etichette di prodotti, a girare per gli scaffali alla ricerca delle novità e mi rilassa attardarmi nella ricerca di qualsiasi tipologia di articolo. Alimentare, detersivi, non parliamo di prodotti per la cura della persona, potrei trascorrere ore a scegliere un bagnoschiuma. Mi rendo conto che più che un luogo di acquisto per me è un momento terapeutico. Ma questo sentimento terapeutico non è condiviso dal mio LUI. A parte la critica continua alle cifre spese, mi si critica anche sulle scelte fatte. E’ vero il mix noci della Macadamia e banane della Parnasia non è indispensabile ma se fosse per LUI la spesa durerebbe il minimo sindacale, lista di cose utili alla mano, niente sosta e spesa ridotta all’osso. Invece io esco stracarica di roba, alimenti strani e per lui immangiabili, tempo medio un’ora. Visto che oramai mi conosce LUI mi aspetta fuori, quando esco il suo sguardo mi fulmina non so nello specifico se è perché è arrivato al millesimo livello di Candy Crash oppure per la quantità di roba che mi tiro dietro. E non ne paliamo se per caso esco trafelata e gli dico di prestarmi il bancomat per pagare, visto che l’ho genialmente lasciato a casa.
C è bisogno di un rianimatore e o di una forte dose di tranquillanti perché le scene che si verificano sono ai confini sulla realtà. Va bene, faccio ammenda, non sono brava a fare la spesa, non sono economa, perdo tempo….Ma quando sto per varcare la soglia del sacro tempio alimentare LUI che si dimostra sempre così morigerato negli acquisti, ti guarda e ti dice
˝Ah….. se ti trovi…mi compri le patatine? Quelle che mi piacciono? Poi se ci sono…i biscotti e se per caso ti trovi acquisti qualche schifezza da mangiare davanti alla tv.”
E fu cosi che LUI alimenta la mia mania per l’acquisto…e poi si lamenta.